Massimo Vergani eletto sindaco a Dorio, paese di 318 anime e 200 elettori in provincia di Lecco
Il vero vincitore delle elezioni di questa tornata è un perfetto sconosciuto. Anche agli elettori. Guardo. Leggo. Rileggo. Deve essere una burla. O come si dice adesso una “fake new”. Io il nome lo conosco bene, è una vecchia volpe della politica nostrana. È lui. Non ci sono dubbi. Capello brizzolato, aria sempre allampanata, camminata dinoccolata alla Alain Delon. Stesso fascino. Stesse capacità di attore evidentemente. Sorriso perenne sulle labbra. Massimo Vergani da Cesano Maderno detto “il pompa”.
Il vero vincitore delle elezioni i vincitori “sconfitti”
Non Marco Citterio da Giussano che con il 70% dei voti ha sbaragliato il rivale strappando la città alla sinistra. Nemmeno il bell’Adriano Corigliano che sempre a Giussano ha preso 466 preferenze risultando il più votato della storia della città dell’Alberto. Non Luca Ornago che per la sinistra ha tenuto Villasanta battendo il camerata Massimo Casiraghi di Forza Italia. No. No. Il vero trionfatore è Massimo.
Il vero vincitore delle elezioni
Direte: abbiamo avuto la pazienza di leggerti sino a qui e non abbiamo ancora capito. A dire la verità nemmeno io ho capito come abbia fatto a farsi eleggere sindaco di Dorio in provincia di Lecco. Un paesino di 318 anime pie e ancor meno elettori. La lista che si è inventato “Dorio, Viviamolo” ha battuto la rivale con 101 voti contro i 95 raccattati da un “indigeno”. Nel senso che abita lassù o laggiù (asseconda dei punti di vista…). E dove sta la novità? Capita. Vero. Ma provate voi a farvi votare da un gruppo di quasi “montanari audaci e fieri” come lo possono essere quelli di Dorio. E senza essere mai stati al paesello. Almeno sino a novembre. In sei mesi Massimo Vergani, meglio conosciuto in loco brianzolo come “il pompa”, ha costruito la sua vittoria. Partendo da zero.
Il vero vincitore delle elezioni e la propaganda
Come ha fatto? Con Facebook? No. Con i potenti mezzi del web? No altrettanto. Ci è riuscito suonando i campanelli delle 150 famiglie. Uno per uno. E più di una volta. Se il postino suona sempre due volte, Massimo anche tre o quattro. Del resto sarà mica avrà quel soprannome per niente. Spietato. Instancabile dall’indice di marmo. Visto quante sono le volte che ha suonato i campanelli deve essere per forza così. Sarà poi il suo eloquio accattivante. Sarà la sua simpatia innata o forse più semplicemente la voglia di novità che hanno fatto il resto nel segreto dell’urna. Lui sorride serafico:” Ero la novità, non c’è dubbio. Ho fatto l’impresa. provate voi se siete capaci”. Impossibile. Come dargli torto…
Marco Pirola