Scandalo Sanità: L’oro, gioielli, orologi e i quadri per 2,6 milioni di Maria Paola Canegrati
Il tesoro dello Scandalo Sanità Lombarda, rimane sotto sequestro. Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato da Maria Paola Canegrati contro il decreto emesso dai magistrati di Monza per “mettere al sicuro” parte del patrimonio dell’imprenditrice monzese. Patrimonio ritenuto provento di appropriazione indebita.
Il tesoro: della zarina
A Maria Paola Canegrati i carabinieri di Milano e quelli del Nucleo Operativo del Gruppo Guardia di Finanza di Monza avevano sequestrato conti correnti e beni. Capi di abbigliamento e pelletteria per 72mila euro. Orologi Rolex, gioielli, quadri e altre opere d’arte. Il tesoro che Lady dentiera avrebbe sottratto a Servicedent e Elledent attraverso prelievi ingiustificati. Fatture addebitate o pagamenti con carte di credito aziendali.
Il tesoro e la zarina
Maria Paola Canegrati era stata arrestata nell’operazione “Smile”.L’inchiesta sugli appalti corrotti per i service odontoiatrici all’interno degli ospedali. Con lei era finito in galera Fabio Rizzi, l’ex presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia. Attualmente la zarina è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. Il giudice di Monza ha respinto la sua richiesta di patteggiamento a 4 anni e 2 mesi di reclusione. pena ritenuta esigua. Maria Paola Canegrati ha presentato ricorso contro il sequestro sostenendo che avrebbe di fatto impedito il risarcimento. Il cui importo è in parte oggetto di transazione con la “Implantalab”, la ex “Elledent” di cui la Canegrati era amministratore unico. Manuela Massenz, pubblico ministero dell’inchiesta, ha chiesto e ottenuto il sequestro dei beni.
Il tesoro e la truffa
La Canegrati è poi indagata di truffa e tentata truffa aggravata per 345mila euro. Per avere utilizzato il sistema delle ricette mediche con prestazioni odontoiatriche raddoppiate. Il tutto per avere un rimborso doppio dal servizio sanitario nazionale. Operazioni che avvenivano con il beneplacito di dirigenti e funzionari dell’ex Azienda ospedaliera di Desio e Vimercate. In combutta con la zarina il commercialista bergamasco Giancarlo Marchetti. Già imputato con lei come socio nel processo al Tribunale di Monza che riprende mercoledì 15 febbraio. Saranno convocati in aula altri testimoni sulle false fatturazioni per 1,8 ml di euro con conseguente evasione fiscale di 445 mila euro.