Hazet 36, fascio dove sei…

Dai cacciatori di fascisti anni Settanta ai dossier “all’acqua di rose” di oggi. Il passo non è breve e neppure scontata la fine, ma la matrice rimane la stessa. Pericolosa. Come lo può essere uno scritto che scheda gli avversari utilizzato come arma, anche politica, dove i nemici vengono chiusi in un calderone senza distinzioni di sorta. Se non ricordo male (e non ricordo male…) anche per Sergio Ramelli si iniziò con un semplice tema a scuola e poi finì a colpi di chiave inglese sulla testa.

Quello che Gerry, Alessandro Gerosa, eclettico consigliere comunale di Sel a Monza ha compiuto, si potrebbe banalizzare con una battuta: di tutta un’erba un fascio. Che può condurre “all’acqua di rose” come credo finirà (cioè in un niente) ma che non va sottovalutato.

Gerry ha presentato una mozione in Consiglio comunale che fa proprio un dossier sulla presenza della destra estrema in Brianza (zio escluso). Forse senza neanche sapere che ci sta scritto sopra. Sì perché, al di là delle intenzioni legittime della parte politica a cui Gerosa appartiene, i delinquenti naziskin, accusati di tentato omicidio, vengono accostati ai paracadutisti di Monza.

Nell’elenco, incompleto, spacciato come la summa del sapere sulla destra brianzola, ci sono verità, ma soprattutto omissioni e cazzate vere e proprie. Come quella che ho citato sopra.

Intimidazioni, episodi di cronaca più o meno nera, veri o falsi non si sa. Il tutto accostato ai paracadutisti e pure al presidente della Provincia Dario Allevi. Quest’ultimo ultimamente conosciuto dai suoi più come “vetrinista” che come camerata.

Vengono fatti nomi e cognomi di esponenti della destra brianzola in perfetto stile anni Settanta. Quelli delle spranghe tanto per intenderci. Tanti nomi. Non tutti. Qualche omissione. Come quello dello zio di Gerry (l’ex consigliere Romano Villa) che pure paracadutista è.

Il “Sellino” (si dice così?) fa sapere via mail che si sente accerchiato dai pennivendoli. Oltre che dai fascisti naturalmente. Stia tranquillo. Il mio non è stato per niente un attacco, ma una vera e propria presa per il culo. Del resto, me lo ricordo Gerry sul palco al comizio di Vendola a Monza in occasione della campagna elettorale che ha portato alla sua elezione. Memorabile la sua chiusura del discorso: votate Sel perché noi vogliamo una Monza più sexy. Come dargli torto… almeno su questo ci trova d’accordo.

Marco Pirola

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