L’Associazione Amici dell’Autodromo e le sue migliaia di iscritti contro la dirigenza Sias
Guerra autodromo Monza, l’atto finale. E’ fissato per mercoledì 27 aprile il Consiglio di amministrazione di Aci Milano in cui verranno nominati i due membri di Sias (il procuratore Francesco Ferri e l’ormai ex presidente Andrea Dell’Orto) “sfiduciati” due settimane fa dai due soci di maggioranza (Aci Milano 70% e Aci Immobiliare 30%).
GUERRA AUTODROMO: GLI AVVOCATI – il procedimento di revoca è ormai irreversibile e Dell’Orto e Ferri verranno sostituiti per giusta causa. Motivazione che porterà ad un’infinita battaglia legale tra avvocati non tanto sul reintegro, ma sull’entità della liquidazione per i due. Potrano impugnare la giusta causa ed avere eventualmente i soldi, ma non la revoca che è una questione fiduciaria. Gli uomini forti in Aci Milano (Ivan Capelli ed Enrico Radaelli) vanno avanti per la loro strada.
GUERRA AUTODROMO: LA GIUSTA CAUSA – Il duo Dell’Orto-Ferri è uscito di pista alla prima variante. Il bilancio dello scorso anno non è stato giudicato dai soci così brillante come presentato “urbi et orbi”. Si è dovuto azzerare il capitale sociale e ricapitalizzare la società per evitare il fallimento. Altri soldi andranno a finire in quello di quest’anno quando sarà approvato.
GUERRA AUTODROMO: IL COMUNICATO DEGLI AMICI DELL’AUTODROMO – “Moltissimi tra le migliaia di soci e simpatizzanti della nostra associazione ci chiedono della situazione del nostro Autodromo e del suo futuro e ci rivolgono l’invito a comunicare la nostra posizione in merito. La questione ormai si trascina da tempo, soprattutto sul vitale prolungamento del contratto del Gran Premio d’Italia, in scadenza alla fine di quest’anno: i vertici dell’Automobile Club d’Italia, e in particolare il suo Presidente, Angelo Sticchi Damiani, si sono attivati con Bernie Ecclestone per definire le condizioni per il rinnovo; e quelli dell’Automobile Club Milano, col Presidente Ivan Capelli, si sono prodigati per giungere allo stesso traguardo. Anche il governo Renzi ha fatto la sua parte, approvando un emendamento che rende possibile l’intervento economico dell’A.C.d’Italia nella gestione del Gran Premio, consentendo così di soddisfare le richieste di Ecclestone e di garantire la gara a Monza. Ma il problema sta nella dirigenza della SIAS (società che gestisce l’Autodromo), di proprietà di A.C. Milano per il 70% e della sua Immobiliare per il restante 30%. Una dirigenza che è partita con belle promesse ma che non è stata in grado di mantenerle: il piano industriale non trova riscontro nei fatti, il pareggio di bilancio annunciato per il 2015 si è in realtà rivelato un buco di un milione mezzo di euro (costringendo alla riduzione del capitale sociale per evitare il fallimento), il calendario delle gare non è stato arricchito. Ma soprattutto un’arroganza di fondo nella trattativa con Ecclestone e un’assoluta mancanza di conoscenza del mondo del motorsport e di chi occupa i suoi vertici, nonché della storia dell’Autodromo, hanno di fatto ritardato oltre misura la conclusione positiva della vicenda e hanno provocato nel boss inglese l’assoluta sfiducia in questi personaggi, rendendo di fatto impossibile la chiusura della trattativa. Le dimissioni dal CdA di SIAS da parte di Ivan Capelli ed Enrico Radaelli e la conseguente convocazione dell’assemblea dei soci per definire un’altra dirigenza, che sia in grado di imboccare la strada giusta, sono un passo obbligato per sbloccare la situazione. L’Associazione Sportiva Amici dell’Autodromo e del Parco ribadisce la sua piena fiducia nell’azione dell’Automobile Club d’Italia e di Milano, si impegna ad attuare tutte le azioni necessarie e opportune e auspica una positiva conclusione della vicenda, con un nuovo vertice della SIAS che sia finalmente in grado di imprimere una grande efficacia alla sua azione: l’Autodromo non aspetta altro per un futuro all’altezza del suo passato”.
Marco Pirola