La Grecia e l’effetto boomerang del referendum per Tsipras

Addio al veleno e resa dei conti in Grecia

Che ne pensa la Grecia dell’accordo con l’Europa

Addio al veleno e resa dei conti in Grecia
Addio al veleno e resa dei conti in Grecia
ATENE – Chi si aspettava che la crisi greca avrebbe mandato a gambe all’aria euro e tutta quanta l’Europa deve ricredersi: Tsipras ha dovuto dire ja a frau Merkel pensando di intimorirla col sacco di Ochi (no) scaricato sul tavolo delle trattative. L’effetto boomerang del referendum, anche se il giovane leader di Syriza è comparso alla tivù con l’aria del vincitore sostenendo di aver ottenuto il miglior risultato possibile atteso che col nuovo accordo, accolto in patria come un’amarissima medicina, ha il vantaggio di prevedere lo sviluppo e non solo l’austerità. Ma questo di vedrà. Intanto il popolo dell’Ochi è scatenato. Si parla si un vero e proprio colpo di stato da parte dell’Europa, anche se è difficile un colpo di stato accettato da una maggioranza politica del paese interessato. Anche se la maggioranza politica non è più quella che ha vinto le elezioni di gennaio.
I CONTRASTI IN TSIPRAS – In aperto contrasto con Tsipras la stessa presidente della camera Zoì Konstantopulou e l’influentissimo ministro Panajotis Lafazanis che vagheggiava il ritorno alla dracma e l’abbraccio con Santa Madre Russia che nonostante i radicali cambiamenti ha sempre il suo fascino per chi ha rimembranze comuniste. E sono molti in Grecia che sentono ancora le ferite della dittatura e inneggiano con nostalgia al Che e rispolverano volentieri vecchi slogan. Fuori linea anche l’ex fedelissimo di Tsipras, Yanis Varoufakis, il folcloristico ministro delle finanze coartefice del grande bluff che sfortunatamente per Tsipras e per la Grecia, Frau Merkel, assai più navigata e certamente con buoni informatori, è andata a vedere. Un piano B probabilmente non c’è mai stato (o se c’era è stato bocciato nel consiglio dei ministri) e Tsipras si è trovato a giocare con una coppia di 7 contro gli assi.
IL FUTURO DOPO ACCORDO – Adesso che succede: una parte di Syriza ha già detto che remerà contro l’intesa. Pertanto alla Camera a sostenere l’accordo di lacrime e sangue, Tsipras non avrà la sua maggioranza, ma sarà sostenuto dal centrodestra di Nea Dimokratia, dai centristi di Potami, dal Pasok e dai socialdemocratici di Papandreou, oltre che dal singolare alleato Panos Kammenos di Anel, centrodestra con forte connotazione nazionalista. Non c’è tempo per un rimpasto di governo quindi Tsipras porterà a casa un ampio consenso avvelenato. Avvelenato dai suoi che gli voteranno contro (o si asterranno) e dall’opposizione che gli voterà a favore ma lo aspetta al varco per impallinarlo. Se questa è una vittoria… Mentre già si parla di nuove elezioni, sciaguratissima ipotesi. Una parola sensata è venuta ieri da un regista teatrale che sta mettendo in scena l’Apologia di Socrate. Intervistato dalla tv di stato a detto: Schauble nuovo Hitler? Non scherziamo: è uno che fa diligentemente gli interessi del suo paese. Noi greci abbiamo fatto altrettanto? Troppo facile mettersi a posto la coscienza scaricando le colpe sugli altri e tornare a fare sogni tranquilli. Ma per fortuna c’è Schauble a fare da parafulmine, contro di lui, la Merkel, la Germania e mezza Europa si scaricano i fulmini della maggioranza-opposizione. Ma non sono alleati?
Luciano Mutti, già caporedattore de Il Giorno
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