Un modo nuovo di vedere la partita: Hot dog, birra e tifosi per il derby tra Milan e Inter
Grand Prix Derby, passione e hot dog all’americana. Grand Prix di Monza e la domenica nel pallone. Potrebbe essere il “Super Bowl“. Ma è “solo” il derby tra Milan e Inter. L’Italia non si sarà fermata come negli Usa per la finalissima del football americano. Monza non sarà stata con il fiato sospeso. Forse per via dei magri risultati calcistici della squadra di casa. I caroselli di auto stile mundial sono lontani ricordi. Ma invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. Divertimento. O cambia a seconda del tifo. Se poi in città si inventa un modo alternativo per vedere la partita che male c’è? Una serata all’insegna dell’hot dog guardando la partita dell’anno. Con poco Facebook e tante urla. Quelle ddil pareggio tra Milan e Inter. Nonostante qualche gufo juventino in sala a rovinare la festa con battute sul primo derby della madon…cina. E pure alla faccia delle maglie dei giocatori che in tv erano tutte uguali.
Grand Prix: derby la serata
Maxischermo, birra e tifo. Ed ancora hot dog. Un modo diverso di guardare le evoluzioni in campo quello di ieri sera al Grand prix di Monza. Tra partita, patatine e hot dog stile “old america” con senape, ketchup e maionese in quantità. Con tanto di “carrettino” fuori dal locale a distribuire panini. Scusate: hot dog. Tutto compreso nel prezzo. Il Grand Prix a Monza ha inaugurato una nuova stagione di vedere le partite di calcio. Sarà il “refugium peccatorum” dei tifosi interisti, milanisti ed juventini. Divisi dal calcio, uniti dall’hot dog.
Grand Prix: Hot dog e calcio
La gentile signorina all’esterno addetta alla distribuzione degli hot dog ha lavorato senza sosta. Prima, dopo e durante l’intervallo. Senape, maionese, gol. Il carretto sembra arrivato direttamente dagli Stati Uniti ed è la nuova frontiera del calcio monzese. Vuoi mettere addentare (per la rabbia) l’hot dog che trabocca di ketchup al gol di Suso? Ha salvato più di qualcuno da una parolaccia. Se l’iniziativa avrà successo lo diranno i numeri. Ieri, tutto esaurito. Merito dell’Inda (alla cinese) sicuramente. E del ketchup come amuleto sulla giacca del vicino di sedia…
Marco Pirola
