Giussano storia di vacche, suore e offese alle donne

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Chiusa con una lettera di scuse e risarcimento la vicenda che ha imbarazzato il Pd nostrano

Giussano storia ignobile finita con una lettera di scuse e un risarcimento. Caso chiuso. Normale routine.  Se non ci fosse di mezzo la politica. Anche se adesso dalle parti del Pd locale tutti fanno finta di non conoscere Paola Fatrizio. Dentro il partito di Giussano l’imbarazzo per la vicenda deve essere stato ed è notevole. Invece di Emanuela Beacco penso che il Pd non si dimenticherà facilmente chi sia per un bel po’. Certo Emanuela Beacco non è Maria Etruria Boschi, ma nemmeno una “vacca” come qualche esponente che frequentava la sezione Pd l’aveva apostrofata. Ora se ne debbono essere accorti pure loro. Non so se il “pupazzo” che ha parlato allora  abbia dimostrato, chiudendo oggi la vicenda, di avere più intelligenza del “ventriloquo”. Sicuramente più dignità chiedendo scusa.

Giussano storia: la vacca e il ventriloquo

Una candidata di una Lista collegata al Pd dà della vacca ad un’altra. Il Pd finge di non avere visto né sentito, ma nella lettera di scuse scritta dalla persona che aveva offeso si fa esplicito riferimento ad un forte “livore da parte degli esponenti di vertice del Pd” verso la signora Beacco Emanuela. Poi certo lei ci ha messo del suo, ma l’humus da sono nate le offese sessiste sta scritto nero su bianco nella lettera di scuse che gli avvocati hanno limato e tritato per “chiuderla lì” come direbbero in Brianza.

Giussano storia: la vicenda

Vacca boia direbbe invece Pierluigi Bersani. I fatti risalgono al 2014, al periodo dell’ultima campagna elettorale. Emanuela Beacco era stata pesantemente apostrofata come “vacca” e con altri commenti di forte connotazione sessista. A seguito di ciò, la consigliera di minoranza, aveva quindi presentato querela per diffamazione a mezzo stampa.

Giussano storia: l’epilogo

A distanza di due anni, la delicata questione si è finalmente chiusa. L’avvocato di Emanuela Beacco, Alessandro Meregalli non si è arreso ed ha dimostrato di essere una “testa dura”, ha rimesso la querela chiedendo una lettera di scusa che la candidata della lista “Servire Giussano”, di sostegno alla candidatura di Matteo Riva, ha scritto e il risarcimento di 1.000 euro. Erano stati anche richiesti dal legale della consigliera Beacco i nomi di quelli che lei considera i ”mandanti politici” dietro i quali,  sempre secondo lei, era partita tutta questa campagna diffamatoria nei suoi confronti.

Giussano storia: Il risarcimento

Questa mattina (giovedì 30 novembre ndr) è stato consegnato ufficialmente l’assegno di 1.000 euro, frutto del risarcimento, all’associazione “Con Noi”  di cui è socia e membro  del Cda proprio Emanuela Beacco. I mille euro saranno devoluti al servizio “Mamma bambino” che si occupa di tutelare e assistere donne maltrattate e in condizioni di disagio.

Marco Pirola

 

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