Pranzo a scrocco a Giussano, pagano i contribuenti. Una storia tutta italiana. Vacca boia direbbe Pierluigi Bersani, se non fosse che quel “simpatico” nomignolo una candidata riconducibile al Pd giussanese lo avesse usato in campagna elettorale contro una candidata rivale. E proprio Emanuela Beacco, all’opposizione con la sua Lista civica (la “vacca” della campagna elettorale, quella che “non se la piglia nessuno” a sentire il Pd di allora ndr) ha sollevato il caso.
Giussano: il caso
La Corte dei Conti rinvia a giudizio due dipendenti con l’accusa di danno erariale a carico del Comune. Quasi 120.000 euro la spesa in più contestata. I due, per assistere alle arringhe dei rispettivi difensori, mettono a carico dei contribuenti giussanesi pranzo, parcheggio e benzina “della trasferta”. La coppia di superdirigenti del comune di Giussano, (cui come contribuenti i cittadini di quella città erogano più o meno 200mila euro annui lordi, secondo i dati del reddito 2014), si sono così autoliquidati, a titolo di rimborso spese, il costo di pasto e viaggio. Dalle note allegate alla determina n. 419/2016 “Rimborso spese sostenute per missioni rese fuori dalla sede municipale, per esigenze di servizio”, risulta, infatti, la restituzione della somma di 12.50 euro per il viaggio da casa a Milano e di 4,60 euro per il pranzo all’uno. Utilizzo di automezzo comunale e rimborso di doppio pranzo (€ 22,00) all’altro. Dagli scontrini però risulta una terza persona che ha pranzato con i due che si son fatti pagare per tre. Nulla di eccessivo né scandaloso, ma visti i loro stipendi e il clima di austerità, i cinque euro avrebbero potuto metterli di tasca propria.
Giussano: protesta del consigliere Beacco per il pranzo a scrocco
“Se il diritto di difesa è consentito e sacrosanto (ed altrettanto pacifica la presunzione di innocenza fino a prova contraria), ci pare, invece, alquanto dubitabile che il tempo ed i costi sostenuti per assistere all’udienza (e speriamo, a questo punto, solo a quella) possano essere legittimamente ricondotte tra le spese per recarsi in missione e per l’assolvimento di adempimenti di servizio fuori dalla sede municipale nell’esclusivo interesse del comune – commenta Emanuela Beacco – come recita la delibera di G.C. 154 13 giugno 2011. La personale presenza all’udienza dello scorso aprile a mio modesto avviso, decisamente poco ci azzecca con la missione nell’interesse esclusivo del comune”.
Giussano: pranzo a scrocco e il sindaco che dice?
Il sindaco così sollecito ad intervenire nella vicenda dei due ragazzini sospesi perché sorpresi con la droga a scuola, tace. “Ci aspettiamo a questo punto che il Sindaco faccia, con la stessa determinazione con cui ha dichiarato guerra al Dirigente scolastico di Paina per reinserire i due ragazzini sorpresi con la marjuana, la dovuta chiarezza. Ci piacerebbe, ad esempio, sapere, se la gita a Milano dei due dirigenti è stata da Lui autorizzata, e sulla base di quale motivazione; se le ore di visita alla Corte sono state retribuite; e soprattutto vorremmo individuasse chi è la terza misteriosa persona alla quale abbiamo generosamente offerto il pranzo”. Chiude Emanuela Beacco con una punta di sarcasmo.
Marco Pirola