Forza Italia Muggiò la guerra dei papà boys

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La corsa alla “cadrega” dei figli di papà contro il candidato sindaco azzurro Pietro Zanantoni

Forza Italia Muggiò e sin qui ci siamo. Potrebbe essere l’inizio e la fine del solito articolo pre-elettorale come tanti. Di quelli che nemmeno gli addetti ai lavori leggono. Forza Italia Muggiò, vengo anch’io, no tu no. Parafrasando Enzo Jannacci. Parlare dell’avvio di una competizione amministrativa è un po’ come camminare su di un tapis roulant. Si torna sempre al punto di partenza. La formazione delle liste. E la città brianzola delle cooperative non fa eccezione.

forza italia muggiò zanantoniForza Italia Muggiò le ragioni del gran rifiuto

Una legislatura vissuta pericolosamente dai banchi dell’opposizione. Forse la frase giusta è: in solitaria. Ilaria Adamo eletta con 160 preferenze. Per anni ha preso le distanze dal gruppo consigliare azzurro. Dai dirigenti. Da tutto quanto non fosse suo padre Rosario consigliere comunale a Monza. Da chi gli dà il posto di lavoro. Arrivando a dichiarare in aula di non farne più parte del gruppo. Parole non seguite però dai fatti burocratici. Che poi sono le dimissioni dal gruppo protocollate davanti al segretario comunale. Parole però che avevano sortito effetto tra i militanti rimasti. Tanto che costoro si erano sentiti in obbligo di fare un comunicato in cui prendevano atto della decisione della rampante consigliera. Sottolineando come da tempo Ilaria, figlia di Rosario Adamo, era solita fare un po’ quello che voleva senza ascoltare Forza Italia. Ora a leggere certi suoi post sembra Giovanna d’Arco sacrificata sull’altare della simpatia.

Forza Italia Muggiò, mi manda papà parte prima

La lista di Forza Italia o meglio il candidato sindaco Pietro Zanantoni, è assediata dai “figli di tanto padre”. Alla ricerca di un posto al sole. Federico Romani e Ilaria Adamo. Il primo è sponsor della seconda. Nonché suo datore di lavoro. sempre il primo (Romani) deve essersi specializzato nel creare “casino” dentro Forza Italia in Brianza. E pensare che è lo stesso partito che lo ha portato ad avere un lauto stipendio da consigliere regionale. Posto, cadrega e conto in banca ricevuti grazie all’intercessione di papà Paolo, già ministro. Dopo aver messo in difficoltà Forza Italia a Seveso, il ragazzo ci riprova ora con Muggiò. La seconda (Adamo) accusa Zanantoni di lesa maestà per non averla voluta inserire in lista. Spandendo a larghe mani sdegno social, orrore via etere ed indignazione nei migliori bar del paese. Ma c’è un piccolo particolare. Sono proprio quelli che sono in lista per Forza Italia che proprio non ne vogliono sentir parare di lei. Ma fa niente. La realtà virtuale non sempre coincide con quella la politica reale.

Forza Italia Muggiò, mi manda papà parte seconda

La “mobilitazione di massa” (si fa per dire) l’ha portata a coinvolgere parenti ed amici di Muggiò (pochi) e di fuori (un po’ di più). Ma in testa ai suoi fans c’è sempre lui. Il padre Rosario che si è prodigato di far sapere al mondo, social compresi, che la ragazza merita. È brava. Eccome. Che il candidato sindaco scelto è un perdente. Un vecchio della politica (come se lui non lo fosse). Salvo dimenticarsi di dire che la ragazza, sponsorizzata con così tanta foga, trattasi di sua figlia. Una questione di merito per lui. Di parentela per altri.

Forza Italia Muggiò i papà boys

E mentre Pietro Zanantoni non reagisce alle provocazioni e tira dritto verso la campagna elettorale ormai alle porte, sulle chat private e sulle pagine Facebook dei “papà boys” volano anche parole grosse (a senso unico). Non deve essere facile nemmeno per Zanantoni resistere a certe telefonate. Non è semplice soffocare la tentazione di rispondere per le rime davanti ai numeri snocciolati come i like di Facebook che sono gratis. Anzi è sin troppo facile. Basta ricordare che se per cinque anni uno o una non sa o ha voluto giocare in squadra, non può pretendere di farlo ora ad un pugno di giorni dal voto. Non stiamo parlando del Cristiano Ronaldo della politica. E nemmeno di calcio. O forse sì. Anche se la vicenda, sotto certi aspetti, ricorda molto la vicenda Icardi-Wanda Nara. Con l’Inter a fare da soggetto passivo delle richieste…

Marco Pirola

 

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