Il 2 novembre perderanno la casa che hanno già pagato al costruttore
Desio cornuti e razziati. Via Alberto da Giussano. Quella che si sta consumando ai danni di 24 famiglie ha il sapore amaro della beffa. I contorni da vicenda noir ci sono tutti. Il nome in odore di ‘Ndrangheta come sostengono i magistrati. Irregolarità edilizie coperte da anni dalle amministrazioni di centrodestra. Avvocati, parcelle corpose ed ancora avvocati. Sullo sfondo la politica e pure la ruspa. Non quella di Salvini o della canzone di Fabio Rovazzi. Ma proprio quella vera perché le case pagate rischiano di essere abbattute per decisione del sindaco. Quest’ultimo si trova tra Scilla e Cariddi. Da una parte le 24 famiglie ignare che hanno fatto sacrifici per acquistare l’appartamento. Dall’altra i dettami della legge che lascia pochi argini di manovra e vuole che le case siano abbattute.
Desio cornuti e razziati: via Alberto Da Giussano
Ha tutti i contorni del “delitto perfetto” quella ordito dai fratelli Natale, Giovanni e Annunziato Moscato. A pagarne le 24 famiglie. Si erano insediate nei condomini di via Alberto da Giussano ignare delle numerose illegalità degli stabili acquistati dai nipoti di Natale Iamonte. Nome noto alle cronache non solo giudiziarie.
Desio cornuti e mazziati: il fatto
Nel 2012 il Comune di Desio rileva una serie di “anomalie” nell’edificazione delle strutture sorte nel 2006 in via Alberto da Giussano. Difetti che riguardano piani interrati, garage, muri di contenimento, pianerottoli, altezze dei vani fuori norma. Una serie di irregolarità che chiamano in causa “di diritto” l’articolo 31 del Testo Unico dell’Edilizia. Il Testo parla chiaro. Le palazzine erette da ‘La Capriola Srl’ devono essere rase al suolo. L’amministrazione precedente rispetto a quella attuale e in carica fino al 2010, non s’era accorta di nulla. Nemmeno dell’abuso di ufficio e omessa denuncia, di cui solo in seguito verrà accusato Rosario Perri, capo ufficio tecnico, noto come il “cardinale nero” della politica desiana.
Desio cornuti e mazziati: il passato
Roberto Corti, sindaco dal 2010, già nel 2012 ravvisa invece la difformità delle opere edilizie e invia la segnalazione all’amministratore condominiale. I residenti fanno quadrato e si dichiarano disponibili a pagare le spese per i lavori di ristrutturazione. Presentano la pratica all’ufficio tecnico del Comune, che però la boccia. Siamo ad agosto 2016. La ragione è che uno dei costruttori, Natale Moscato. Proprietario di alcune mansarde nel complesso, non vuole concedere il permesso per i lavori ai muratori.
Desio cornuti e mazziati: la lotta contro il tempo
La fatidica “deadline” per gli sfortunati residenti per mantenere le rispettive proprietà, è il prossimo 2 novembre. Non mollano, tanto più che molti di loro hanno già saldato diverse rate del mutuo aperto per l’acquisto. A tal fine stanno predisponendo tutti i documenti per impugnare il rifiuto del Comune. Quanto all’attività abusiva dei Moscato, quello di via Alberto da Giussano non è un caso isolato. Situazione surreale analoga la stanno vivendo decine di famiglie in via Pallavicini.
Matteo Lucchini