Del dovere e delle responsabilità

Cos’hanno in comune la strage di ieri al Palazzo di Giustizia di Milano, lo striscione degli ultras romanisti allo stadio contro la madre di Ciro e l’ignobile ritardo delle opere per l’Expo’ ?

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Stamattina mi sono alzato, come tutte le mattine.

Mi sono messo l’uniforme da lavoro: giacca e cravatta.
Ho salutato moglie e figli, inforcato la bicicletta per andare in stazione a prendere il treno.
Vado a Milano come mi accade centinaia di volte all’anno.
Ma non sarà una giornata come le altre.
E non perché oggi è il mio compleanno.
Ma perchè sto andando a mettermi la toga in un’aula penale del Tribunale di Milano a fare il mio dovere:
a difendere qualcuno.
Sarà surreale.
Perché di nuovo è stata colpita la nostra quotidianità, la normalità in cui di rifugiamo davanti alle incertezze di questo tempo di cosiddetta crisi.
Rifletto.
Cos’è che, anche stavolta, ha portato il vulnere alla nostra più o meno serena normalità?
Direi che troppi eventi che stanno costellando le nostre giornate sono figli della grave assenza di senso di responsabilità e del dovere che attanaglia la società italiana a tutti i livelli.
Il pazzo di ieri è entrato in tribunale armato perché qualcuno, che dovrebbe avere l’esclusivo compito di controllare l’indennità delle persone che accedono al Palazzo, non ha fatto il suo dovere.
Gli “idioti” di Roma hanno potuto far entrare allo stadio quello striscione ingiurioso verso la madre di Ciro, perché qualcun altro, che aveva l’esclusivo compito di controllare la sicurezza di chi andava a vedere la partita, non ha fatto il suo dovere.
Il “Sistema Italia” rischia una figura di palta intercontinentale perchè qualcuno, che aveva l’onere di diligentemente organizzare e realizzare tutti gli impianti di Expo’ è la relativa logistica, non ha fatto il suo dovere e ha gestito pessimamente tempi e modi di un’operazione per la cui preparazione aveva avuto a disposizione anni.
Oggi a Palazzo di Giustizia sicuramente interromperemo le udienze per le giuste e sentire commemorazioni. Tutti cercheranno colpevoli e invocheranno giustizia. Alla fine, magari all’esito di complessissime inchieste, qualche malcapitata compagnia assicuratrice pagherà un significativo risarcimento ai famigliari delle vittime. Ma chi non ha fatto il suo dovere la passerà liscia, come sempre.
E mentre arrivo a Milano con la mia bella toga in borsa, mi viene in mente che, in realtà, il carnefice di tutti noi è uno, ci logora e consuma tutti i giorni ed é bene identificabile: é la superficialità, la sciatteria, con la quale troppa gente che si crede “normale” in questo Paese semplicemente non fa il suo dovere e non si assume alcuna reale responsabilità.
Forse è tempo di tornare a scandalizzarsi ed arrabbiarsi, ogni giorno, nella nostra “normale” vita quotidiana contro tutta questa vile sciatteria.
di Gigi Paganelli

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