Kevin Luigi Fornoni dai fornelli ai piatti stile Pollock
Cucina e arte a Monza, il cuoco pittore che “dipinge” i piatti. Dalle parti di San Gerardo con vetrine sulla chiesa dedicata al santo patrono di Monza. Laggiù c’è un angolo di alta cucina e cultura. Ma Maison. Atmosfera volutamente retrò. Mobili antichi a fare da corredo. Ma il piatto forte sta appunto nei piatti di chef Fornoni. Una cura maniacale del particolare. Tra i tavoli, sul bancone in bella vista e in cucina. Un’attenzione degli ingredienti che il giovane chef porta ai massimi livelli. Il sogno di una stella (massimo riconoscimento dell’arte culinaria) è alla sua portata.
Cucina e arte: lo chef
Ma quale Masterchef, ma che Hell’s Kitchen, non parliamo de “Il pranzo è servito”. Ogni portata è differente. Un piatto diverso dall’altro anche se, convinti, la volta successiva ordinate il precedente che avete gustato. Perché? Semplice perché nella preparazione dei piatti lo chef applica la tecnica dello gocciolamento. Un po’ pittore un po’ cucco. Gli ingredienti “scivolano” nel piatto come se il protagonista stesse dipingendo un quadro. Di Pollock per l’esattezza. Pittore che è il pallino dello chef. Fornoni è riuscito a trasformare la sua passione per l’arte in cibo da tavola. Pollock non è un pittore facile. E’ uno dei padri del espressionismo astratto o “action paint”. Fantasia e gusto insomma. Originale l’idea di rinunciare alla lista dei vini “classica” a favore di un armadio dove sono esposte le bottiglie con relativo cartellino del prezzo.
Cucina e arte: la tecnica
La cucina Italiana e non solo rivisitata secondo la singolarità degli ingredienti. Un po’ come faceva Pollock a Long Island. Una tecnica culinaria derivata dalla pittura. Una pittura spontanea con cui Jackson Pollock faceva colare il colore direttamente sulla tela così il giovane Chef Kevin Luigi Fornoni ex Executive, già chef dello storico ristorante La Scaletta di Milano, mette in gioco l’arte e la rappresentazione dell’essenziale attraverso piatti sobri, ma concentrati sulla qualità.
Cucina e arte: i piatti e gli ingredienti
Semplicità nell’esecuzione attraversando stili pittorici per gli “impiattamenti”. Sapori, contrasti e colori. Dall’uso del parmigiano invecchiato 72 mesi per il raviolo d’anatra con la crema versata sopra. Dal pane fatto ogni giorno allo zabaione rosso caramello passando per l’utilizzo di un aceto proveniente da una delle migliori acetiate d’Italia. Tutto filtrato nel piatto come se quest’ultimo fosse una tela su cui imprimere il marchio.
Marco Pirola