Crisi lavoro: Giussano, senza stipendio da mesi rischiano il posto

Crisi lavoro: Giussano, senza stipendio da mesi rischiano il posto di lavoro

Crisi lavoro. Il lavoro che non c’è. L’ultimo caso a Giussano. Sono esasperati i 45 dipendenti della Sintesi di Giussano. Come dar loro torto anche se l’unica cosa che possiamo fare noi è scrivere un articolo di solidarietà. Sono scesi in sciopero. Il primo in 60 anni di attività.

LAVORO: SENZA STIPENDIO DA MESI – La “Sintesi Spa” di Giussano produce porte di pregio in legno. e sin qui ci siamo. Occupa attualmente 45 lavoratori, 17 dei quali in cassa integrazione. E pure qui i conti tornano. Erano 95 solo un paio di anni fa, nel 2014, quando la “TRE P” è finita in concordato preventivo e alla “TRE P” è subentrata la nuova proprietà. Promesse, parole, opere ed omissioni. Un piano di rilancio dell’attività che però non è mai decollato ed ha funzionato per soli sei mesi.

LAVORO: I SINDACATI – “I lavoratori sono esasperati – descrive la situazione Gianfranco Cosmo, segretario generale della Fillea CGIL di Monza e Brianza -. Stanno aspettando gli stipendi arretrati, che ormai si accumulano. Tre o quattro mensilità risalenti al 2014, il saldo della tredicesima del 2015, gli stipendi di gennaio e febbraio. Non si fidano delle promesse mai mantenute dell’azienda ed esigono le loro spettanze“.

LAVORO: LE BUGIE DELL’AZIENDA – La Sintesi Spa infatti aveva già sottoscritto un piano di rientro, almeno per quanto dovuto dal 2014. Contemporaneamente alla mobilità di una cinquantina di dipendenti e alla messa in cassa integrazione di altri 17, l’azienda aveva promesso di saldare i propri debiti e, appunto, di rilanciare la produzione. “Mai visto un euro – continua Cosmo -. Anzi: la situazione si è aggravata con la mancata corresponsione delle ultime mensilità. Come si fa a fidarsi delle promesse dilatorie dell’azienda?”.

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LAVORO: SCIOPERO – I lavoratori infatti sono scesi in sciopero (il primo in assoluto, in sessanta anni di attività dell’azienda di Giussano). Lunedì 29 febbraio si sono ritrovati in presidio fuori dalla fabbrica. Hanno svolto un’assemblea. Hanno ascoltato dai sindacalisti le proposte dell’azienda e hanno deciso di scioperare ad oltranza.

 

 

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