La lettera del Centro Stampa Quotidiani, socio dello storico bisettimanale monzese: rate scadute e non pagate chiudiamo i rubinetti
Cittadino Monza in crisi nera. Nerissima. Anzi rossa visto che sul conto in banca non ci sono i soldi per pagare chi stampa il giornale. Il Cittadino, glorioso bisettimanale monzese un tempo “faro” della città, non riesce a soddisfare nemmeno il socio. Che poi non è uno qualunque, ma è lo stampatore del giornale. Rate scadute e non pagate, ritardi nel pagamento dei collaboratori, caos redazionale con un’amministratore delegato (Samuele Sanvito) sempre più evanescente davanti ai creditori del giornale e alla redazione. Con il “povero” arciprete di Monza (socio al 15%) a cui non rimane altro da fare se non a rivolgersi in alto. Molto in Alto. Anzi all’Altissimo. Indirizzando preghiere sempre più pesanti in Cielo perché qualcuno da lassù metta la testa a Monza, ma soprattutto mano al portafoglio.
CITTADINO MONZA CRISI – La lettera è datata 1 marzo 2016. Non è una missiva qualunque sia per i contenuti che per lo scrivente. Primo. I contenuti sono chiari sin dall’oggetto: Inadempimento al piano di rientro – comunicazione di sospensione della stampa. La società “Editoriale il Cittadino srl” è morosa nei confronti della società stampatrice. E il creditore chiude i rubinetti. Da trovare subito 15mila euro, entro questo venerdì e altri soldi per il saldo dei debiti. Euro più euro meno attorno ai 200mila euro. Secondo. Il socio al 35% non si fida più delle parole del “bambino prodigio” di Carate, al secolo Samuele Sanvito e batte cassa. Vuole i soldi. Subito. Come dargli torto visto che tutte le promesse sono state disattese.
CITTADINO CRISI: LA LETTERA – “Facciamo seguito alla nostra del 25 novembre 2015, rappresentando che successivamente a tale comunicazione Codesta società ha provveduto al pagamento della fattura n°150.682 scaduta il 31-10.2015 e di quelle emesse successivamente, senza tuttavia effettuare alcun versamento relativo alle rate del piano di rientro scadute il 30.09.2015 per complessivo importo di euro 30.000, omettendo di onorare le successive rate. Ad oggi il debito, riferito alle sole rate del piano di rientro scadute e non corrisposte ammonta ad euro 90.000 a fronte di un importo residuo complessivo del piano di euro 170.546,90. Tale situazione legittima quindi lo scrivente non solo a richiedere l’immediato pagamento dell’intero debito scaduto, ma anche a sospendere immediatamente le proprie prestazioni sussistendone i presupposti… Stante quanto sopra, comunichiamo la nostra volontà di sospendere la prestazione della stampa del Vs bisettimanale a far data dal 15.032016, decisione che potrà essere riconsiderata unicamente nel caso in cui entro e non oltre venerdì 11 marzo Codesta società provveda quantomeno al versamento dell’importo di euro 15.000 pari alla rata del piano di rientro scaduta il 15 settembre 2015, accompagnato dall’indicazione dei termini di pagamento delle rate del piano di rientro scadute, fermo restando l’obbligo di puntuale pagamento delle rate che andranno a scadere”.
CITTADINO MONZA TEMPI DURI – Finiti i tempi di gloria sono arrivati i Tempi duri. Che poi è il nome della società proprietaria del pacchetto di maggioranza (50,01%). O più semplicemente Tempi. Visto che il Cittadino sembra esser diventato una succursale del giornale di Comunione e Liberazione o fatturazione di cui l’amministratore delegato è una costola.
Marco Pirola