La chiesa di San Maurizio: dalla Monaca di Monza alle proteste sul web
Chiesa di San Maurizio a Monza, il degrado corre sovrano e l’appello per il salvataggio corre veloce sul web. Non si tratta di una chiesa qualunque. San Maurizio è l’edificio dove andava a pregare suor Virginia Maria, al secolo Marianna de Leyva y Marino, meglio conosciuta come la monaca di Monza. un personaggio che ha fatto la storia di Monza.
CHIESA DELLA MONACA DI MONZA: LA SITUAZIONE – Dopo l’apertura della chiesa di San Maurizio per le consuete giornate FAI di Primavera, monta la polemica sul web tra i cittadini monzesi. Durante un evento in cui arte e bellezza dovevano essere al centro dell’attenzione, è stato scoperchiato il “vaso di Pandora” dell’incuria tipica di alcuni monumenti italiani ed in particolare di questo. Infatti, l’apertura al pubblico della chiesa manzoniana ha dato il via a commenti riguardo lo stato di degrado in cui si ritrova l’ex convento monzese. I concittadini attuali della monaca non sono stati teneri ed hanno lanciato un appello per il restauro ora caduto nel vuoto. La chiesetta di San Maurizio, già dedicata alle Sante Margherita e Caterina, è stata resa famosa dal personaggio manzoniano della Monaca di Monza. Nel 1589 Suor Virginia Maria De Leyva indossò il velo della clausura proprio nell’edificio aperto al pubblico in occasione delle Giornate FAI.
SAN MAURIZO: IL DEGRADO – Dalle avventure romanzate, alla incuria degli affreschi. La chiesa di San Maurizio continua a vederne di tutti i colori. Entrando nell’edificio, saltano subito all’occhio le condizioni in cui sono ridotti gli affreschi alle pareti. Vaste zone rimaste senza intonaco rovinano gli splendidi affreschi dei maestri del barocchetto lombardo. Alzando gli occhi verso le volte, la situazione non migliora. Grandi escrescenze bianche denotano che l’umidità, da ormai qualche anno, è diventata un elemento sempre più presente nella cornice artistica della chiesa. Negli anni passati non sono mancati i tentativi di intervento per recuperare parte del patrimonio artistico dell’edificio. Ma con scarsi risultati. L’annessione dell’ingresso dell’ex-convento alla palazzina che confina con la chiesa denota che, ormai, l’edificio della curia in piazza Santa Margherita giace in condizioni pessime. Dopo quasi 500 anni dai voti di Maria De Leyva, la chiesa di San Maurizio ha perso l’antico fasto e l’alone di sacralità in cui venne ambientato il romanzo di Alessandro Manzoni. Ora si spera che la sollevazione popolare partita dal web e dai gruppi attivi sui social possa servire come sprone per un intervento più radicale.
Alessandro Galli