Chi sale, Chi scende: su Grimoldi (Lega) e il lissonese Zagari. Precipita l’onorevole Centemero

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L'onorevole e neo preside Elena Centemero tra il diavolo (Massimo Ponzoni) e l'acqua Santa (don Antonio Mazzi) ad una festa Pdl quando Ponzoni pagava

SALGONO

grimoldi-nuovabrianza-lega PAOLO GRIMOLDI

Chi sale, chi scende. Lui sale. Certo al Ponentino romano che soffia dai Castelli preferisce il teutonico Favonio meglio conosciuto in tedesco come Fohn. Ma Paolo padano Grimoldi ha assimilato della capitale (che è ancora Roma se non sbaglio nonostante le passate promesse legiste) l’abitudine e la dimestichezza ai giochi di potere. Primo comandamento: che il partito dove sei stato eletto sia tuo e non dividerlo con altri. Asfaltato Massimiliano Romeo nella corsa alla segreteria senza nemmeno bisogno di contarsi mettendo l’ex alleato interno (Romeo) nelle condizioni di nemmeno riuscire a raggiungere il numero necessario delle firme per partecipare alla gara. Già questo è un capolavoro di perizia politica. Secondo comandamento: se non puoi cavalcare la tigre, cammina al suo fianco. Da qui le alleanze con l’uomo forte nuovo (si fa per dire), con il Lazzaro (è un complimento) della Brianza, Giacinto Mariani. Sarà la loro amicizia diretta con il ras della Lega Matteo Salvini, sarà la convenienza fatto sta che il prossimo posto da onorevole a Roma sarò ancora suo. Di Grimoldi.

zagari NINO ZAGARI

Il calabrese d’assalto fà, disfa, bigra, organizza convegni in maniera trasversale a cui la gente partecipa. Ogni tanto alza la voce nel partito motivando sempre quello che dice non con la paura di perdere qualcosa, ma con l’esperienza e la “prima linea” di chi in Consiglio comunale ci è stato faticando, sudando e lavorando. Ora ha chiesto il conto a “Conce” come la chiamano gli amici di partito. Il prezzo da pagare è la testa dell’assessore all’Urbanistica che non ha brillato proprio come una stella nel firmamento della politica lissonese. Troppi errori e ritardi per chi, come l’attuale titolare dell’Urbanistica, si è trovato in mano un “gratta e vinci” come quel tipo di assessorato e non ha nemmeno faticato per averlo. A settembre accontenteranno Zagari. Del resto come certi marescialli, gli uomini come lui sono quelli che mandano avanti la caserma. E di un uomo d’ordine quelli del Pd di Lissone, cresciuto troppo in fretta, hanno bisogno…

 di-valerioMARCO DI VALERIO

Usato sicuro e pure garantito. Fratelli d’Italia a Monza va sul sicuro. Ripartono da una storia politica (Marco Di Valerio) che oggi pochi nel centrodestra, ma non solo, possono avere. Dopo anni di esilio volontario dalla politica è ritornato. C’è un nuovo sceriffo nella città, versante centrodestra. Uomo d’ordine senza dimenticare la disciplina e il passato da cui arriva, rappresenta la vecchia guardia della destra monzese che unisce e non divide come altri. Ricomincia dalla trincea. Dall’opposizione di Fratelli d’Italia dove di recente è stato inserito nel direttivo provinciale. Se il suo nemico interno su Monza è il “leone di Agrate” può stare tranquillo. Non avrà bisogno di nessun tiro Mancino per neutralizzarlo. Sa benissimo che si incarterà da solo

SCENDONO

 brianza-monza-scuolacentemero.curiosa2ELENA CENTEMERO

L’onorevole Centimetro come la chiamano dalle sue parti, è la dimostrazione vivente che la politica è questione non di miliardi (di neuroni), ma di centimetri (di cervello). Quelli dati dallo spessore del comportamento che nel caso suo si misurano in micron. Onorevole, responsabile del settore Scuola di Forza Italia non si presenta in aula per il voto sulla scuola in Parlamento. Come hanno sottolineato alcuni suoi colleghi un po’ indispettiti. Del resto lei il posto sicuro, dopo l’esperienza romana, l’ha già a Vimercate come preside. Ma il bello viene al un convegno ad Arcore sulla riforma delle pensioni. Ospite l’onorevole Polverini. I manifesti erano già pronti i relatori invitati. Poi i responsabili del club locale, per correttezza, fanno vedere il volantino proprio all’onorevole Centemero che improvvisamente rende onore alla sua fama e si trasforma in centimetro. Urla, strepiti e minacce di non far venire il relatore principale. Perché? Il nome dell’onorevole non appariva sul cartellone e uno dei relatori della manifestazione era a lei sgradito. Retromarcia degli organizzatori per accontentare la Centimetro e figuraccia garantita. Ci siamo abituati con lei. Del resto molti nel suo partito si stanno chiedendo ancora non tanto comeabbia fatto a prendere quel posto, ma a mantenerlo visti i risultati disastrosi in Brianza.

 Matteo-Stocco-Asl-MonzaMATTEO STOCCO

C’è un posto per te. Non è la versione in politichese del programma di Maria De Filippi, ma la tecnica adottata da Matteo Stocco, finito all’Asl di Monza e Brianza per questioni di equilibrio politico in Regione. Certo è bravo quando riesce a farsi regalare libri e pubblicità redazionale dai giornali locali come nel caso de Il Cittadino. Gratis e in più se la pagina di Sanità se la scrive lui sono sicuro che la Asl della Brianza da lui filetta diventerà la Svizzera della sanità lombarda. Poi poco importa se l’ascensore per i disabili funziona a singhiozzo a Lissone e le magagne in giro per la Brianza si vedono e si sentono. L’importante è rimanere a galla dando un colpo e accontentando l’assessore regionale Mario Mantovani e la parte ciellina di Samuele Sanvito che scalpita per finire al Pirellone al prossimo giro. Nel pacchetto pure la sua permanenza in Brianza. Ci può stare…

 

 nuovabrianza-andrea-montiANDREA MONTI

Affida la sua verità sulla riunione della Lega provinciale che ha trattato la vicenda degli assessori a Seregno con un racconto anche simpatico. Uno scritto in cui si parla di Ufo, ricostruzioni fantasiose e omini verdi che il sottoscritto avrebbe scambiato per veri. Bufale, extraterrestri, marziani e giornalisti (io) senza fare differenza. C’è di tutto. Più che i tempi de L’Esagono che lui rimpiange, io rimpiango gli uomini che leggevano l’Esagono come suo padre. Sulla faida interna alla Lega in Brianza da archiviare sotto “normale dialettica politica interna”, non bisogna essere alieni per accorgersi che esiste ruggine tra la segreteria leghista e il vicesindaco di Seregno. Altrimenti quest’ultimo non avrebbe abbandonato la riunione dopo aver litigato. Poi se dobbiamo vedere gli “omini verdi” a tutti i costi che non siano la guardia padana, mi fido solo del mio compaesano lissonese Fabio Meroni l’unico depositario della verità extraterrestre in Brianza.

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