Chi sale chi scende (11 Novembre 2013)

SALGONO

 silverio clerici assessore all'urbanistica monza SILVERIO CLERICI

Nella guerra “sotterranea” tra architetti che si combatte da sempre a Monza a suon di metri cubi e che è il sale dell’Urbanistica nostrana, mette a segno una serie di colpi da novanta. Grandi progetti all’orizzonte e disponibilità dell’attuale Amministrazione a fare quello che altri hanno solo fatto finta di volere. Ed ecco allora che i professionisti in città si scatenano. Faglia tira fuori dal cassetto un suo vecchio pallino in via Cesare Battisti. L’architetto di Saronno buon conoscitore del mattone locale risponde con due progetti in centro (Teodolinda e ex area Telecom), ma soprattutto con un altro dalle parti di via Foscolo. Ma la cosa più bella che l’allenatore silurato è uno dei vecchi architetti storici monzesi. Uno dei lupi grigi. Don Silverio batte San Giovanni Battista anzi… Battistoni

  ANNA MARTINETTI

Sulla ruota della professoressa prestata alla politica, esce il rosso. Il colore dell’incazzatura a tutto campo contro il gioco d’azzardo. La campagna anti slot di cui è animatrice in Brianza sta riscuotendo un successo dopo l’altro. Dopo un anno di letargo passato a dormicchiare sui banchi del Consiglio Comunale, finalmente l’asso nella manica. Siamo passati dai politici amanti del tavolo verde e della roulette ai Savonarola del gioco d’azzardo.

  ALESSIO TAVECCHIO

Gli offrono un terreno “alternativo” su cui realizzare un open village dove mettere a disposizione strutture e know how ai disabili anche gravi. E lui rifiuta sentendosi preso in giro per l’ennesima volta. La Fondazione che porta il suo nome prima perde il partner privato aspettando il Comune. Poi si sente dire che la risposta ufficiale l’avranno solo tra due mesi. Va bene aspettare, ma cornuto e mazziato questo non lo sopporta

 

SCENDONO

  ALESSANDRO GEROSA

Il consigliere comunale di Sel si sente perseguitato (da chi non si sa). I comunisti della Brianza si stringono compatti attorno al compagno Gerry. Ma dai comunicati stampa e dagli interventi sui social, nessuno ha ancora spiegato come si possano paragonare i delinquenti naziskin accusati di tentato omicidio con i paracadutisti monzesi. Questi ultimi sì vittime di un attacco ingiustificato. Quella lista (incompleta visto che manca lo zio di Gerry noto camerata di estrema destra) con tanto di nomi e cognomi, puzza di proscrizione. E poi mettere il vetrinista Allevi “capo” dell’estrema destra ha strappato ai camerati più che un sorriso autentiche grasse risate

  ANTONIO MARRAZZO

La scuola di via Zara costruita su di un terreno ceduto, a suo tempo, da un privato al Comune, ma mai rogitato, non depone a suo favore. Anche perché lui c’era già ai tempi dell’Amministrazione Faglia e non si è accorto di nulla in cinque anni. Ora gli spetta di diritto e di contratto, sbrogliare il bandolo della matassa anche perché in ballo ci sono volumetrie o un bel pacco di milioni che il Comune deve pagare. Magari la Corte dei Conti ci farà un pensierino

  DARIO ALLEVI

Le sue quotazioni sono in salita solo nel borsino di Sel che lo vede ancora capo di qualcosa. Ma intanto tutti i parlamentari della sua parrocchia lo hanno mollato visto che la Provincia è in liquidazione. E la sua nuova gita a Roma si è chiusa con l’ennesimo fiasco. Anzi a celebrare il funerale dell’Ente quelli del Pdl, hanno chiamato la Madonna di Pompei. Che peccato essere arrivati ad un metro dal traguardo e perdere la poltrona. In politica ha volte è questione di centimetro anzi di Centemero.

 

 

 

 

 

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