Caso Ponzoni, Nuovi sviluppi (clamorosi)

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L’inchiesta Clean City sugli appalti taroccati della spazzatura, si intreccia inaspettatamente con quella che ha portato alla sbarra Massimo Ponzoni. Due anni di processo, mesi di galera e decine di carte contenute nei faldoni. Gran parte delle accuse contro Massimo Ponzoni, Rosario Perri, Antonino Brambilla e Franco Riva si basano soprattutto su quanto raccontato ai magistrati dal super testimone. Quel Sergio Pennati, ex socio di Massimo Ponzoni, autore della “lettera testamento”. Sulla vicenda si è favoleggiato a lungo. Noi facciamo solo due domande. La prima: è stata scritta sotto dettatura? La seconda e più importante: quando è stata scritta?

“Chi leggerà queste parole è perché purtroppo a me sarà successo qualche incidente…”. Così scrisse Pennati prima di partire con una serie di accuse Ponzoni, Perri, Brambilla e mezzo centrodestra brianzolo. E pure nei confronti di Giovanni Antonicelli.

Lo scritto, presentato come una sorta di testamento, è datato 4 marzo 2009 ed è l’incipit che la Procura di Monza ha utilizzato per l’inchiesta nei confronti dell’ex assessore regionale. Sin qui nulla di nuovo. Ma leggendo le carte dell’inchiesta Clean City, meglio conosciuta in zona come inchiesta Sangalli, si scopre una cosa quantomeno curiosa.

In un’intercettazione della Guardia di Finanza del 4 luglio 2012 parlano Giovanni Antonicelli, Patrizia e Daniela Sangalli.

ANTONICELLI GIOVANNI: CIOE’ PROPRIO, E DEVO DIRE CHE LUI (Sergio Pennati, ndr) QUANDO IO Ml LAMENTAVO NEL DIRE, MA CAZZO MA MASSIMO (Ponzoni, ndr) DOV’E’ CRISTO NON LO SO A MONZA NON SI FA MAI VEDERE ETC…LA RISPOSTA CHE DAVA SEMPRE PENNATI, POI SAI IO DI POLITICA NON. CIOE’ AIUTARE A MASSIM0…IO NON VOGLIO. CIOE’..QUINDI PROPRIO CHE POI IO SO PER CERTO CHE QUELLA LETTERA (la lettera testamento di Pennati datata 4 marzo 2009, ndr) L’HA SCRITTA SEI MESI FA (siamo nel luglio 2012, ndr)

SANGALLI PATRIZIA: PRIMA

ANTONICELLI GIOVANNI: MA VA

SANGALLI DANIELA:…ADESSO

ANTONICELLI GIOVANNI: ADESSO L’HA SCRITTA

SANGALLI PATRIZIA: VA BE ALLORA…INC/LE…L’HA SCRITTA MOLTO TEMPO PRIMA

SANGALLI DANIELA: LUI HA DICHIARATO COSI’

ANTONICELLI GIOVANNI: NON VI POSSO DIRE LA FONTE, MA..

SANGALLI PATRIZIA: SI…SI…HO CAPITO

ANTONICELLI GIOVANNI: E’ IL SUO AVVOCATO (avvocato Iorio Andrea, ndr) ADESSO LO HA MOLLATO, QUELL’AVVOCATO HA LAVORATO MIA FIGLIA (la figlia di Antonicelli, ndr) DIECI ANNI E’ SEMPRE STATO IL MIO AVVOCATO

SANGALLI DANIELA:..EH

ANTONICELLI GIOVANNI :EH…VA A CASA PER DIRE, DIFATTI LUI E’ STATO ANCHE SCORRETTO PERCHE’ QUELLA LETTERA LI LUI (Sergio Pennati, ndr) L’HA SCRITTA NELL’UFFICIO DELL’AVVOCATO IORIO E LUI Ml DICE OSTIA NON Ml SONO ACCORTO CHE HA FATTO IL TUO NOME SE NO IO AVREI SCRITTO QUALCOSA ALTRO NESSUN PROBLEMA PROBABILMENTE

SANGALLI DANIELA: CERTO

ANTONICELLI GIOVANNI: NON VENIVA FUORI

Letta questa intercettazione, viene almeno un dubbio. Quale interesse poteva avere Sergio Pennati a retrodatare una lettera? Nel 2011, data in cui Antonicelli sostiene sia stata invece scritta, la situazione debitoria delle società di Pennati e Ponzoni era già fortemente compromessa.

Altra domanda: la Procura ha mai chiesto conto a Giovanni Antonicelli, all’avvocato Andrea Iorio e alla figlia di Antonicelli di questo particolare non irrilevante? Non è dato sapere. Certo è che se fosse accertato il “taroccamento” della data, quel che verrebbe minata è soprattutto la credibilità del super testimone.

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