Caso Mantovani: dall’Asl di Monza 76mila euro di incarichi al suo avvocato

L’avvocato dell’ex Assessore alla Sanità, arrestato per corruzione, aveva svolto delle consulenze per l’Asl di Monza da decine di migliaia di euro

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Che Matteo Stocco sia stato una “creatura” di Mario Mantovani, l’ex vicepresidente della Regione Lombardia attualmente in galera per corruzione e concussione per appalti nella Sanità compresa una gara sul trasporto dei dializzati, lo dice la politica. Ma che la vicinanza tra i due sia stretta (almeno sino alle manette) lo dicono anche gli incarichi che il direttore generale Asl di Monza e Brianza ha dato agli “amici” di Mantovani. Dopo quello ad Angelo Bianchi, ingegnere di Melegnano in carica al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria in manette con Mantovani, ora spuntano altre consulenze a favore di un avvocato legato all’ex vicepresidente. Roberto Lassini non è però un avvocato qualunque. E’ l’avvocato di Mario Mantovani. Lo stesso avvocato di Busto Arsizio che nel corso di quest’anno ha ricevuto dalla Asl di Monza incarichi per oltre 76mila euro autorizzati proprio dal direttore generale Matteo Stocco. Certo il direttore generale non è uno stupido. Come nel precedente caso di Angelo Bianchi, ingegnere di Melegnano scelto dalla Asl per reperire locali su Monza, anche nel caso di Lassini è tutto regolare. Un avvocato di Busto per consulenze su Monza e Brianza. Come se il territorio non disponesse legali. Lassini non solo è un avvocato legato a doppio filo a Mario Mantovani come Matteo Stocco del resto, ma ha un “curriculum vitae” legato alla cronaca di tutto rispetto.

IL PERSONAGGIO – L’avvocato Lassini è rimasto coinvolto nel 1993 nelle inchieste di Tangentopoli quando era sindaco di Turbigo, un comune della provincia di Milano non lontano da Arconate, il paese dove Mantovani è stato sindaco. Cinquanta giorni di carcere per accuse dalle quali ne usci completamente assolto. Roberto Lassini, nel 2011, quando era candidato al Consiglio comunale di Milano nelle liste del Pdl, finì nell’occhio del ciclone per la vicenda legata all’affissione di centinaia di manifesti elettorali non autorizzati recanti la scritta “Via le Br dalle procure”.

LA DELIBERA ALL’ARRESTATO –  La società “privata” di Angelo Bianchi, ingegnere di Melegnano del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, ha ricevuto nel maggio di quest’anno un incarico dalla Asl.

La delibera (n° 304 del 13 maggio 2015) gli affida “l’attività di supporto al R.U.P nell’ambito della ricerca di un immobile da adibire a sede legale dell’Al Mb – uffici amministrativi e ambulatori medici” è ora al vaglio del magistrato. In pratica Bianchi doveva dare una mano a Stocco nell’individuazione di un immobile da adibire a sede della Asl Mb il cui contratto di locazione per la sede attuale, scade il 31 marzo 2017. In tutto si tratta di 25mila euro che la società “Ingegneria Civile” dell’ingegner Angelo Bianchi di Melegnano si è aggiudicata, società scelta da Stocco tra altre due ditte invitate dalla Asl a partecipare alla gara. Dopo l’arresto di Bianchi e Mantovani è stata revocata da Stocco che è corso ai ripari giustificandosi con un’intervista a Il Cittadino (giornale di riferimento della Asl visti gli stretti rapporti tra l’azienda pubblica e la società editrice privata). Giustificazioni tardive e incomplete arrivate dopo lo scandalo che meritano un articolo a parte.

Marco Pirola

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