Carugo come Badoglio: la guerra continua

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Anche la Brianza ha il suo Badoglio. E anche in questo caso la guerra continua ora come allora, ma non si capisce contro chi. Il dilemma della riunione a Concorezzo sta tutto qui.

 

L’EVENTO – All’ Acquaword tra scivoli d’acqua e scivoloni politici, tra spruzzi e giravolte di verità come solo quelli di Comunione e liberazione sanno dispensare, si è consumato lo strappo nel centrodestra in terra di Brianza. A tenere a battesimo “quelli della guerra continua” c’erano poco più di un centinaio di persone.

 

I PRESENTI – Curiosi (tanti), fedelissimi del vate Stefano Carugo, i pazienti del cardiologo di Dio (sempre lui) e qualche vecchia conoscenza della politica in cerca di una ciambella di salvataggio sul futuro. Così ai ciellini doc che andrebbero ovunque, anche alle riunioni di Scientology, se chiamati dal capobanda si sono aggiunti personaggi “cari” all’Urbanistica monzese come Beppe Longoni, alias Mullà Omar, uno che di mattoni se ne intende da sempre. Oppure vecchi residuati bellici della Dc pre-Tangentopoli come Alfonso Riva, solamente Alfonsino per gli amici. O ancora consiglieri comunali in cerca di sponsor. Big del calibro di Alessandro Cagliani da Ruginello di Vimercate, Maurizio Dossi da Bellusco che ha bisogno di “padrini” visto che il Comune del Vimercatese va al rinnovo in primavera. Mariele Benzi, reginetta spodestata a Brugherio. Oppure “prezzemolino” Pierfranco Maffè, la stampella della sinistra a Monza. L’unico capace dopo Padre Pio di essere contemporaneamente in tre posti diversi. Dal pronto soccorso dell’ospedale dove lavora, alle riunioni politiche e pure al rosario delle suore sacramentine. Come faccia rimane uno dei misteri meglio custoditi della politica monzese. Maffè è onnipresente ovunque. Anche nelle intercettazioni tra camorristi, figuriamoci se poteva mancare all’ Acquaword. Gianni Barzaghi, presidente degli artigiani venuto solo per cortesia dopo le insistenze del consigliere regionale Carugo.

 

LE RAGIONI – A starli a sentire sembrava tutti quanti folgorati sulla via di Damasco modello San Paolo come se i decenni a fianco di Berlusconi fossero stati una parentesi obbligata (da chi?). La rottura? Colpa della Santanchè e degli avvocati del cavaliere che lo hanno mal consigliato. Il colpevole di quanto successo nel centrodestra è la pitonessa. “Ogni giorno minacciava la marcia sul Quirinale o su qualche autostrada – arringa Raffaello Vignali, di professione onorevole della Repubblica, il primo a rompere il ghiaccio, lecchese eletto con i voti di Berlusconi, ma tra i primi a fare il salto della quaglia – erano già pronti cinque grillini a fare da stampella al governo. Non c’era alternativa al gesto di Alfano altrimenti sarebbe stato impossibile fare la legge di stabilità e sarebbe arrivato una troika a governarci modello Grecia. Senza parlare poi dello spred che sarebbe schizzato sopra i 500 punti”. In sala silenzio. Attenzione. Poi l’onorevole rincara la dose:” la sentenza Mediaset è una porcata, Berlusconi è fuorigioco e non è eleggibile. Ispiratore della legge Severino che ne impedisce l’attività politica è stato Ghedini che l’aveva voluta contro Belsito della Lega. Se il cavaliere se la deve prendere con qualcuno lo faccia con il suo avvocato”. Come se Vignali non l’avesse votata quella legge.

L’ASSO NELLA MANICA – “E poi è inutile giraci attorno, lo statuto di Forza Italia così come è avrebbe impedito l’ingresso del partito nel partito Popolare europeo perché non c’è democrazia interna. Occorrono primarie a tutti i livelli, dal Comune al Parlamento. La classe dirigente non può essere fatta da pr da discoteca e non con i casting. I nostri giovani non sono pappagalli da circo

LA SCELTA – “Alle prossime europee ci presenteremo da soli”. Auguri.

IL CARDIOLOGO DI DIO – “E’ dal 2008 che non si faceva un congresso. Abbiamo fatto le tessere che nemmeno sono mai arrivate. Siamo di fatto commissariati da quattro anni. Io stesso non ero favorevole a certe decisioni prese (non ce ne eravamo mai accorti ndr). E’ stato dilapidato un patrimonio di consensi e la colpa è della classe dirigente del Pdl e mi ci metto anche io. Basta con le candidature imposte, questa è l’occasione per rinnovare e noi ci mettiamo la faccia”.

Quale e di che consistenza non è dato sapere, ma ricordo a Carugo, ciellino doc che Dio non a caso ha inventato il Purgatorio come stazione intermerdia per arrivare in Paradiso. Forse dopo tanto “Inferno” a fianco del “maligno” cavaliere di Arcore un po’ di Purgatorio non avrebbe fatto male a molti dei presenti. A cominciare da lui…

Marco Pirola

 


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