Cartelli sbagliati al parco di Monza

Il "cadregone" voluto dall'ex sindaco Michele Faglia nel parco di Monza

Errore del Consorzio che gestisce il parco cintato più grande d’Europa

Cartelli sbagliati, figuraccia giusta. Lo svarione c’è tutto. Del resto il direttore del Consorzio che gestisce l’area verde Lorenzo Lamperti, non può pensare a tutto. La sua battaglia personale per conservare la poltrona che scade il 31 dicembre lo assorbe così tanto che i “dettagli” come l’orari di apertura per i comuni mortali passano in secondo piano.

CARTELLI SBAGLIATI – “I cancelli chiudono alle 20.30” si legge su uno dei tanti cartelli azzurri seminati tra alberi secolari e prati reali. Peccato che nella stagione estiva il parco chiuda alle 21.30. Quelli che chiudono prima sono i cancelli dei giardini reali della Villa (20.30). Lamperti corre ai ripari e farà sostituire i cartelli sbagliati. Del resto lo abbiamo sostenuto da sempre che lui (ciellino doc) come amministratore ha una marcia in più rispetto ai suoi pari: la retro. L’aggiornamento, fa parte di una serie di iniziative già intraprese dal Consorzio parco e Villa Reale per arricchire l’esperienza dei visitatori all’interno del polmone verde e per valorizzare le attrazioni presenti. Tra le novità: una nuova e più efficace segnaletica già installata all’interno del Parco e l’ atteso ripristino dei giochi d’acqua all’interno dei giardini reali.

CARTELLI SBAGLIATI: GLI ORARI GIUSTI – Parco (gli ingressi pedonali): dalle ore 7.00 alle ore 21.30. Villa Reale: dalle ore 7.00 alle ore 20.30.

P.S.

Per quanto riguarda la fotografia non trattasi del cadregone di Lorenzo Lamperti, bensì più modestamente di un’opera d’arte arrivata a Monza grazie alla giunta di Michele Faglia negli anni in cui l’architetto radical chic della Monza bene era sindaco. Non si hanno invece più notizie dell’altra opera d’arte “la voliera per umani” che tanto plauso aveva suscitato all’epoca e di cui ora rimangono poco più che sterpaglie o similari. Pazienza ce ne faremo una ragione sulla sua inutilità.

Marco Pirola

 

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