Carcere: furibonda rissa tra bande nel carcere di via Sanquirico a Monza
Una vera e propria rissa tra bande rivali di extracomunitari è scoppiata giovedì mattina nel penitenziario di via Sanqurico a Monza. Una quindicina tra albanesi da una parte e magrebini dall’altra ha messo in subbuglio il carcere monzese. Bastoni, lamette e bombolette del gas utilizzate per i fornelletti delle celle come armi. Due dei protagonisti sono rimasti feriti in modo lieve.
LA RISSA IN CARCERE – Per sedare la rissa, avvenuta attorno alle 9 di giovedì 22 ottobre, nel corridoio che porta al cortile per l’ora d’aria sono dovuti intervenire una settantina di agenti di polizia penitenziaria. Sconosciuto il motivo scatenante della rissa in carcere. Quello che è certo è che lo scontro è stato programmato in anticipo. Una parte dei protagonisti, dopo aver subito la perquisizione personale, è stata rifornita di oggetti contundenti calati dalle grate delle celle da parte di altri reclusi. Lamette, manici di scopa e le bombolette del gas in alluminio tagliate a metà e utilizzate come coltelli. Pochi istanti ed è scoppiato il finimondo tra urla e pugni. Sono subito intervenuti gli agenti di polizia penitenziaria che in poco tempo hanno avuto ragione sui protagonisti. Per tutti i 15 reclusi coinvolti è scattata la denuncia per rissa e violenza a pubblico ufficiale.
L’ALLARME DEL SINDACATO – Una situazione esplosiva. Giuseppe Bolena, vicesegretario regoinale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria ha parlato di: «Una situazione esplosiva che ha rischiato di avere conseguenze gravi, il risultato dell’inefficacia del regime di sorveglianza dinamica, che mette insieme, a celle aperte, i detenuti per tutto il giorno. In questo modo si vengono a creare fazioni fra detenuti della stessa etnia. Gli agenti sono costretti a fare turni pesanti a discapito della sicurezza visto che in servizio siamo 334 quando invece dovremmo essere 419».
