Setter femmina annegato ora da un veterinario in attesa di risalire al proprietario
Ore 14 di un brutto giovedì nonostante il sole e il caldo. Una telefonata arriva ai vigili urbani di Limbiate. Marisa Mineo ha appena visto su Facebook una notizia sconvolgente. Un cane giace morto nelle acque del canale Villoresi con una pietra al collo. Senza pensarci afferra il telefono e chiama i gli agenti di Polizia locale. “Al Ponte Villoresi, in zona Comasina, villaggio dei Giovi – dice agitata – c’è un cane morto con una pietra al collo. Se volete mio marito che è un rocciatore è disposto a darvi una mano per recuperare il cane”. I vigili in maniera molto professionale dissuadono la donna dall’inviare sul posto il consorte e assicurano che avrebbero provveduto loro. Così è stato.
IL RITROVAMENTO DEL CANE – La donna però non si accontenta della telefonata e invia marito e figlia lungo il canale. “Nel frattempo, mia figlia e mio marito sono andati a cercare subito il posto del fattaccio e il tempo che ci hanno messo per percorrere la strada a piedi (circa 2 chilometri) è stato sufficiente per i pompieri a tirare su la povera bestia. Quando sono arrivati era già tutto finito. Stamattina (venerdì ndr) ho fatto una serie di telefonate per capire dove sia finito l’animale. Solo i Vigili di Paderno (che se ne sono occupati) hanno saputo dirmi che ora il cane è in mano ad un loro incaricato per le indagini. Chiamerò nuovamente i Vigili del fuoco per parlare con le persone che hanno tirato su il cane”.
LA CATENA DI RABBIA PER L’UCCISIONE DEL CANE – Una delle tante notizie di questi giorni di animali abbandonati ed uccisi. Ma Tiziana Nespola, una volontaria di Croce Rossa di Monza che nei ritagli di tempo da ambulanze e lavoro si dedica anima e corpo ad aiutare cani e gatti, non ci sta. Si mette in contatto con il giro degli animalisti. Viene formato un gruppo Facebook “Giustizia per la setterina di Limbiate” che in poco tempo raccoglie migliaia di adesioni. Gli aderenti lanciano un appello affinché qualcuno che ha visto qualcosa si rivolga a loro per risalire agli autori del folle gesto. L’appello si chiude con un monito per far sapere a chi “ha figli che esistono persone crudeli”. Tiziana insiste telefona, chiama scrive ci contatta. In 12 ore la pagina di nuovabrianza.it viene invasa di commenti, alcuni anche inferociti contro l’autore o gli autori del gesto. Oltre 10mila persone leggono la notizia e vogliono sapere. La gente della Brianza si mobilita. L’Asl viene tempestata di telefonate, i vigili urbani pure. Poi si scopre che i resti del setter femmina ora sono da un veterinario convenzionato in attesa che dal microchip di riesca a risalire al padrone dell’anime che spieghi la scomparsa.
IL FATTO – Una pietra al collo di un cane legata stretta con una comune corda. Poi gettata nelle acque stagnanti del canale Villoresi in zona Paderno. Così è morto il cane femmina di razza setter di pochi mesi. Quasi un cucciolo.
L’APPELLO – C’è un numero di telefono 349/4046005 chi ha visto o sentito qualcosa può contattare questo numero anche anonimamente