Bufera sulla Lega dopo le frasi di Romeo sulle donne

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Massimiliano Romeo: sul lavoro le donne non sono discriminate, preferiscono stare a casa

Bufera sulla Lega dopo le frasi del capogruppo in Regione Massimiliano Romeo. Proteste delle consigliere regionali di tutti i partiti e seduta sospesa per cinque minuti. Poi il teatrino dei grillini che stendono i panni davanti ad un neanche tanto imbarazzato Romeo che continua a parlare. Quest’ultimo era stato indicato lo scorso anno da Matteo Salvini come candidato sindaco ufficiale della Lega Nord alle prossime amministrative di Monza.

Bufera sulla Lega: la frase incriminata

Massimiliano Romeo, chiudendo un suo intervento in Aula ha sostenuto che la disparità di trattamento economico nel mondo del lavoro è spesso determinato non dalle norme, ma è cercato “dalle donne, perché preferiscono stare coi figli e la famiglia”. E in Consiglio regionale della Lombardia è subito bagarre.

Bufera sulla Lega: il fatto

Romeo, durante la discussione di un progetto di legge sulla parità di genere nelle nomine di competenza consiliare, ha citato “un articolo di giornale”. Nell’articolo si indica la propensione delle donne ad accettare meno straordinari degli uomini. Questo, a suo avviso, è alla base delle maggiori disparità di trattamento economico. Romeo, durante la sospensione decisa dal presidente Raffaele Cattaneo per la prolungata contestazione della consigliera M5S Silvana Carcano, ha avuto un battibecco anche con la consigliera leghista Donatella Martinazzoli. “Discorsi ottocenteschi”, ha aggiunto la consigliera del Pd Laura Barzaghi.

Bufera sulla Lega: chi è Romeo

Lo scorso anno Matteo Salvini in persona lo aveva indicato come futuro candidato sindaco del centrodestra alle elezioni comunali di Monza del prossimo anno. In dodici mesi è riuscito a scontentare pure il “capitano”. Ha preso tempo. Nicchia, sull’argomento candidatura ha cercato in tutti i modi di defilarsi. Un po’ la paura di perdere le elezioni in città. Qualcosa il fattore economico dove lo stipendio in Regione è superiore ai vantaggi comunali. Tanto ha pesato sulla sua indecisione il rinvio a giudizio per la vicenda delle “bistecche”. I soldi dei contribuenti utilizzati dalla Lega per fini non istituzionali come previsto dalla legge. La sentenza è attesa a ridosso delle elezioni della prossima primavera. Ora l’uscita infelice che ha provocato più di un problema anche in casa sua. Come dimostra la presa di posizione della consigliera leghista in Regione.

Marco Pirola

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