Brugherio arte: De Pisis l’artista “maledetto”

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Filippo De Pisis in mostra per un mese

Brugherio arte, Palazzo Ghirlanda ospita De Pisis. Filippo De Pisis “torna” a Brugherio. La sua Brugherio. Vent’anni dopo l’ultima retrospettiva. Torna nella città che ha ospitato l’ultimo dei numerosi soggiorni nostrani dell’artista “maledetto”. Artisat eclettico dotato di personalità complessa. La Galleria Esposizioni Palazzo Ghirlanda rende omaggio al versatile ed internazionale maestro d’arte moderna. E lo fa in concomitanza con i 150 anni di vita del Comune brianzolo, con un’antologia espositiva di un mese. 12 novembre – 11 dicembre. L’inaugurazione alle ore 17.00, in via Italia 27, Brugherio. Orari e informazioni su cultura@comune.brugherio.mb.it.

brugherio arte nuovabrianzaBrugherio arte: fuori dal coro

Una figura riluttante a schemi e categorie precostituite dalla storia dell’arte. Peraltro De Pisis non è solo artista nel senso più stretto del termine. Sebbene mostri fin da subito una spiccata propensione in questa direzione. Lo testimonia l’ingresso alla facoltà di Lettere dell’Università di Bologna. L’incontro con i fratelli De Chirico ne amplia infatti gli interessi. Aprendo ulteriormente vista e mente sul mondo delle avanguardie.

Brugherio arte: De Pisis, il percorso

L’intento della mostra è perciò esplicito e vuol far luce su carattere e unicità del personaggio De Pisis. Prima ancora che sulla cifra stilistica del repertorio, ripreso per l’occasione, da collezioni ed enti pubblici e privati. Un personaggio a cui, almeno in vita, non fu reso il giusto merito. La “Prova” sul crepuscolo della propria esperienza terrena. Con il mancato premio alla Biennale veneziana a una mostra sulla Metafisica. Mancato riconoscimento che, forse, contribuì ad aggravare la malattia. A proposito della sua vasta produzione letteraria egli stesso disse. “Alcune mie opere non sono che una specie di canovaccio delle mie poesie”. Una fonte d’ispirazione, la componente pittorica, che sarà ovviamente oggetto di esposizione. Ma (e qui la particolarità) al pari degli stralci di poesie, testi e riflessioni scritte. E ancora, delle fotografie. Insomma, un percorso espositivo dinamico, ideale per la “resa espositiva” di un uomo colto e aggiornato sui versanti più disparati.

Matteo Lucchini

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