Brianza, tra Ufo e tarocchi spunta la maga

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Di Marco Pirola 

La sinistra lissonese ha una carta in più. I tarocchi. Sembra una battuta, ma non lo è. Avete capito bene, proprio di carte e una maga, stiamo parlando. L’assessore Anna Maria Mariani, per augurare buon anno agli anziani del Centro, pensava di fare cosa “spiritosa” affidando il proprio futuro proprio alla lettura delle carte fatte dalla maga Mirna. Avesse almeno contattato Solange o Paolo Fox. No. Il risultato è esilarante. Errori grammaticali compresi. E pensare che l’assessore fa pure l’insegnante. La notizia pubblicata su Facebook ha fatto ben presto il giro di Lissone.

Pensavamo di avere visto tutto. Gli Ufo di Fabio Meroni (questi non ancora per la verità, ma li aspettiamo con ansia…). I cartelli in inglese maccheronico (non sappiamo ancora di chi è la colpa, ma attendiamo fiduciosi), ma la maga ci mancava.

“Volevo sapere cosa ci porterà il 2014. Cosa dobbiamo aspettarci di buono o fi preoccupante. E visto che i politici, i sociologi, gli esperti in generale, non li ascolta più nessuno, perché non ricorrere al gioco dei tarocchi” Forse perché si tratta di una puttanata, caro assessore.

“Ho chiesto alla maga Mirna per iniziare, con voi, il nuovo anno. La prima carta che la maga pesca dal mazzo è la Forza… la Forza c’è l’ho (scritto proprio così…). Tralascio le disquisizioni da Accademia della Crusca sulla corretta grafia (ce l’ho), ritengo che un’insegnante dovrebbe sapere anche perché è ripetuto più volte. Al limite poteva farsi consigliare da qualche collega. Seguono poi una serie di fantasie degne di “spacciatori” di baggianate come maghi ed affini.

Vista la comunanza con la magia di qualcuno, non vorremmo che al prossimo giro la sinistra candidasse come sindaco il Divino Othelma che una certa dimestichezza con la magia l’ha. E poi è fresco di laurea “cum laude”. Forse una scusante Anna Maria Mariani l’ha (ci vorrà l’acca?). Ha sbagliato il mazzo di carte dei tarocchi. Avrebbe dovuto prendere quelli che a Firenze si chiamano: Minchiate…

P.S.

Ci scusasse l’assessore se siamo stati irriverenti e avessimo fatto qualche erore gramaticale. Ma noi a differenza sua non facciamo della politica una squola. O viceversa…

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