Brianza: Le segretarie? A rischio corruzione

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Brianza, le segretarie in Provincia? Sono a rischio corruzione. È un peccato che tra poco la Provincia di Monza e Brianza debba chiudere i battenti. È un peccato per chi, come noi, scrive. Perché sarà difficile trovare un’altra fonte così. Dopo il delegato ai rapporti con l’Europa, il premio Nobel per la Pace a Silvio Berlusconi e un libretto in difesa della Provincia dal titolo mai tanto azzeccato “Tu non lo sai, ma lei lavora per te”, pensavamo di averle viste tutte. Invece, sul finire di mandato – e di esistenza – ecco il colpo di coda. Una direttiva emanata dal segretario generale che obbliga le segretarie addette al Consiglio provinciale a turnare.

Apparentemente nulla di strano, se non fosse per la motivazione. Che è la seguente: se fosse sempre e soltanto una la dipendente delegata al Consiglio quest’ultima rischierebbe di essere più esposta a diventare oggetto di profferte corruttive. Con la turnazione, invece, è del tutto evidente che i corruttori sarebbero costretti a pagarle tutte oppure a rinunciare. Logico. Peccato che in questo assioma sfugga almeno un dettaglio: il motivo. Tralasciando ogni considerazione morale, viene da chiedersi a che pro dovrebbero pagare le segretarie del Consiglio provinciale. Per entrare forse in possesso di qualche trascrizione pirata delle sedute d’Aula, che, aggiungiamo noi, sono avvincenti quasi come una trasmissione di Marzullo? Mah.

Il bello è che la stessa domanda è stata rivolta al segretario provinciale da un consigliere del Pd, Domenico Guerriero. La risposta? Più o meno come la supercazzola del conte Mascetti. Insomma, tra codici e codicilli, norme e regolamenti, il risultato è: non si sa. Forse, ma questo lo diciamo noi che arriviamo da L’esagono e siamo cattivi per principio, più che la turnazione delle segretarie, in Provincia avrebbero dovuto badare a quella di assessori e consiglieri. Un vero record tra inquisiti, indagati, processati e già a sentenza. Almeno di primo grado.

A saperlo prima che erano le segretarie quelle rischio. Anzi, come cantava Jannacci, se me lo dicevi prima…

Simona Calvi

 

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