Monza e Brianza oppure Brianza e Monza. Renzi o Civati? Il Pd dal Letta, Letta, al lecca, lecca. Comunque la si giri per il Partito democratico è la stessa musica anche da queste parti. Non capisco, ma mi adeguo. Come un disco in vinile stridente perché suonato con una forchetta. Meno gente a votare per le primarie due punto zero. Del resto per due euro, l’obolo delle primarie Pd, che volevate Enrico Berlinguer o anche più modestamente un monzese come Franco Antelli? Chi ha conosciuto quest’ultimo sa che personaggio di peso era (da viale Lazio a Monza a direttore amministrativo de L’Unità quando era ancora un giornale e pure la vicepresidenza della Sea…). Lui non aveva bisogno di Facebook o altri Social per farsi ascoltare a Roma. E nemmeno di poltronissime.
La battuta dei due euro corre veloce su Facebook. Solo che a Renzie nessuno ha il coraggio di votare no. A questo giro di primarie per i responsabili regionali, il segretario Pd, nonché primo ministro in pectore, porta a casa i candidati già designati. Anche in Brianza. Calo di votanti, ma pieno di poltrone. Per i consensi, gli elettori Pd hanno già dato. Chi voleva protestare, è rimasto a casa. I comunisti “stanchi” si sono trascinati ai seggi obbedendo agli ordini di scuderia. Senza metterci questa volta l’obolo di due euro. Se con due euro ci hanno rifilato Renzi, con quattro chissà chi ci avrebbero propinato ora che erano in gioco i gregari. Tutti allineati e coperti. Malpancisti compresi. Gli ordini di scuderia del Pd (Pci) si discutono, ma poi si prendono. E nostro Pippo Civati da Monza, la sinistra brianzola da esportazione, rimane ancora una volta l’eterno indeciso su che fare a Roma. Punta i piedi e poi digerirà (come ha fatto sul ministro Cancellieri…). Lui è sempre stato un po’ come l’amante di Apollinaire. Ama la soglia della camera da letto e vegeta in quello stato di incertezza perfetta tra l’entrare e l’uscire.
Marco Pirola
