Brianza, Monza e Brianza la Provincia chiude. E’ finita la “mangiatoia”. Una Provincia, quella della Brianza che non c’è più, ma che nella realtà non c’è mai stata. Se non sulla carta, ma soprattutto nei costi. A guardare le pagine dei giornali in questi giorni e i profili Facebook di consiglieri, assessori e addetti ai lavori, sembra l’orazione funebre al funerale di Giulio Cesare tanto viene esaltata l’utilità della Provincia di Monza e della Brianza. Certo si possono dimenticare e digerire le grandi opere incompiute come il tunnel già realizzato, mai inaugurato e trasformato in pattumiera a cielo aperto. Quello che sta dietro all’ospedale San Gerardo. Certo ci sono gli scheletri incompiuti del nuovo palazzo degli uffici della Provincia della Brianza dalle parti di via Lario e altro ancora. Quello che non vi hanno mai detto è quanto è costata per esempio in pranzi, cene, manifesti e aggeggi elettronici regalati ai consiglieri. Nulla? Non è vero perchè i primi due anni (2009/2010) nei rimborsi spoesa dei gruppi consiliari finiva di tutto. Beveraggio compreso. E tutti erano coinvolti. Dai rimborsi dei ristoranti ai segretari “particolari” dei gruppi usati dalla politica e pagati dai contribuenti. Vi siete mai chiesti come mai il Pd, ora vincente su tutto il territorio della Brianza, non ha mai sollevato la questione? Semplice. Perchè non è stato esente dall’utilizzo dei rimborsi. Come del resto ha fatto il Pdl. Il primo anno (quello del Natale 2009) il gruppo Pd aveva fatto stampare manifesti in cui il gruppo consiliare in Provincia augurava Buone Feste ai brianzoli. Quale fosse pertinente con l’attività istituzionale e funzinamento del gruppo era cosa dubbia. Così come chilometrica era stata la lista dei rimborsi dei ristoranti presentata dai consiglieri Pdl. Poi, agli albori dei rimborsi facili in Regione, era stato tagliato il capitolo dei rimborsi e messa sotto silenzio la spesa compiuta sino a quel momento. Tutto legale per carità. I funzionari, allora con il vento in poppa della nuova istituzione, erano stati abili nel far quadrare i conti degli Ipad comperati e dati in uso ai consiglieri così come a giustificare i manifesti di Buon Natale come “necessario compendio all’attività dei gruppi…”. E poi cosa volete che sia utilizzare l’autista per farsi scorrazzare per la Brianza alle manifestazioni elettorali di partito quando ora per sei mesi non si percepirà lo stipendio? Nulla, basta non trasformarsi in prefiche (non è una parolaccia…) in un funerale durato cinque anni e il cui conto lo paghiamo noi ancora oggi.
Marco Pirola