Brianza Pride Monza tra rosari, risvoltini e bandiere rosse

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Cinquemila persone alla manifestazione dell’orgoglio umano e 24 al rosario riparatore

Brianza Pride Monza si colora, sfila, canta, prega, balla. Insomma fa festa. Due giorni e mezzo per una sfilata di sinistra. Tanto è durata la notizia. Cosa rimane dentro e fuori. Il colore dei partecipanti al corteo. Cosa scontata. Le bandiere rosse. Altrettanto. La faccia colorata di Marco Lamperti emergente consigliere comunale del Pd che non ha paura delle sue idee (anche di sinistra…). Il vecchio (non me ne voglia) Roberto Scanagatti con l’occhiale scuro d’ordinanza che lo contraddistingue da sempre. Tanti giovani. La prima volta dopo tanto tempo che una sfilata non si trasforma nella carica dei Lanzichenecchi. Istantanee di una notizia.

brianza pride monza lampertiBrianza Pride Monza le due curiosità

Se debbo scegliere però di questa due giorni e mezzo tra sfilata e rosario riparatore, sottolineo due momenti. Venerdì, la suora di clausura che allontana con fare deciso gli astanti il convento che con la loro litania di Ave Maria intendevano porre al riparo il mondo dalle “brutture” della carnevalata del giorno seguente. E sabato, il cartello sui risvoltini dei calzoni. Un messaggio politico subliminale visto che l’ultimo he ha osato tanto è stato proprio Matteo Renzi? Può essere. Moda e politica non sempre vanno d’accordo.

brianza pride monzaBrianza Pride Monza, la suora

La madre superiora del convento delle Sacramentine di preghiere se ne intende. Se non altro per “contratto”. E anche di politica non è deve essere da meno. Certamente ha dimostrato di saperne più di molti dei 24 che sfidando il caldo afoso di via Italia nel tardo pomeriggio di venerdì, erano presenti alla recita. Una scelta politica di luogo, di tempo, di sigle. Forza Nuova al rosario aveva pensato di metterci il cappello. Così come del resto altri personaggi nostrani dall’incerta fortuna politica, ma smaniosi di visibilità. Gli è andata male. Madre Maria Benedetta oltre che di preghiere e politica, sa il fatto suo anche in materia di ordine pubblico. Sono bastati 20 secondi e una mano “santa” per allontanare il gruppetto dal sagrato della chiesa. Sorpresi, non hanno opposto resistenza. Davanti, passata quasi inosservata, una ragazza con un grosso cartello. Ferma. Immobile. Muta. Decisa. Sopra una frase d’amore e di appoggio alla manifestazione del giorno successivo. Una sorta di Greta de Noialtri versione primi tempi. “Travolta” dalla suora.

Brianza Pride Monza i risvoltini

Simpatici, dissacranti i cartelli. Scontati. Almeno quelli contro il cattivone del sindaco che non ha concesso il patrocinio. Un po’ meno banale quello sui risvoltini. La manifestazione è riuscita sicuramente nonostante i timori per la presenza di qualche esponente dei centri sociali. Sarà stato il caldo. Sarà che le elezioni sono lontane. Sarà che il tempo passa anche per loro. Sarà tante cose o più semplicemente che la parola d’ordine a sinistra era una sola: calma e niente cazzate. Detto, fatto (lo slogan rubato a Dario Allevi ci sta…). Va beh che poteva fare “Potere al popolo” per dire di esistere se non sfilare con le bandiere rosse. La Cgil rediviva era più organizzata degli singoli operai (vorrei vedere) aveva pure la macchina “tatuata”. Tutto bagaglio scontato. Ma a me, pace all’anima vostra, il cartello sui risvoltini mi è sembrato molto “rivoluzionario” dati i tempi e con questi chiari di luna. E pensare che stavolta non c’era nemmeno il leghista, ora assurto a cariche istituzionali, che contromanifestava con il cartello: centri sociali quattro maiali. I tempi passano per tutti tranne che per lei. La suora “immortale” nella sua fermezza.

Marco Pirola

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