Un’auto-tassazione per realizzare un centro islamico entro il 2015, in occasione di Expo che sia un punto di riferimento per tutti i fedeli lombardi. A comunicarlo è il coordinamento delle associazioni islamiche di Monza e Brianza e di Milano, che raccoglie anche i numerosi musulmani residenti sul territorio e che ora ha lanciato una maxi colletta per raccogliere in tutto 60mila euro. La richiesta è di 10 euro al mese qualora l’appello fosse raccolto da almeno 500 persone, ma anche di meno se risponderanno di più. “Puoi sostenere il nostro lavoro e con 10 euro al mese potrai aiutare la Comunità ad alzarsi in piedi e ad essere protagonista nella società”.
Un obiettivo economico raggiungibile, che sul fronte pratico invece lo pare meno. Perché se in Brianza la presenza di luoghi di culto per i fedeli dell’Islam si è accompagnata a polemiche senza fine, non è che a Milano e nel territorio della futura area metropolitana le cose vadano meglio. La moschea non sembra, infatti, rientrare nei piani di Expo 2015 di cui proprio un brianzolo, Fabrizio Sala, è sottosegretario. E anche di Palazzo Marino. Quel che è certo è che un incartamento è nelle mani dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Milano che, tuttavia, non fa menzione della cosa. Questione di territorio? Questione di opportunità? Forse, ma non solo. Tanto per fare un esempio, a Macherio la questione moschea era stata per l’allora giunta di centrosinistra assai dirimente nel deciderne i destini politici e a questo nuovo mandato, dopo cinque anni di opposizione, la neo Amministrazione ancora capeggiata da Mariarosa Redaelli si è ben guardata dal parlare ancora di centro di culto islamico.