Monza e Brianza Expò, caccia al pesce avariato. Ma non solo. Un blitz della Guardia costiera di Genova ha portato al sequestro in Brianza di 25 tonnellate di baccalà momentaneamente accatastate in un deposito alle porte di Monza. I militari della capitaneria di porto di Genova e i veterinari dell’Asl di Monza, hanno effettuato una serie di controlli a tappeto in ristoranti, pescherie, mercati e anche grossi supermercati in vista di Expo 2015 ormai alle porte. Un ristoratore della Brianza è stato denunciato per frode in commercio. Nel menù del suo ristorante proponeva ai clienti tonno rosso e invece era il meno pregiato trancio di tonno a pinne gialle. Un trucco che consente al proprietario del ristorante di risparmiare migliaia di euro.
LE ISPEZIONI – Sono stati quattro i giorni di ispezioni e verifiche nelle pescherie, ristoranti, supermercati, mercati, grossisti della provincia di Monza e Brianza. Un blitz programmato per vigilare sulla correttezza delle etichettature, la trasparenza verso il consumatore e la sicurezza alimentare. Un controllo a tappeto che ha permesso di verificare lo stoccaggio e la vendita, soffermandosi anche sugli aspetti igienici dei magazzini e della conservazione del pesce. Da questo punto di vista la situazione rispetto agli scorsi anni è decisamente migliorata.
IL BACCALA’ DELLA BRIANZA – In una azienda importatrice di baccalà con sede e stoccafisso con sede e magazzino in Brianza, è invece stata sequestrata, in attesa della regolarizzazione dell’etichettatura, un partita di 25 tonnellate importata dall’Islanda e dalle Isole Far Oer prive della regolare etichettatura in lingua italiana sulle confezioni del prodotto così come prescrive la legge. Al titolare della società è stata elevata una sanzione amministrativa, mentre i veterinari dell’Asl hanno elevato sanzioni e prescrizioni in materia di igiene. I controlli dell’Azienda sanitaria locale continueranno per tutta la durata di Expò e andranno a toccare tutti i ristoranti della Brianza.
