
BRIANZA; PRIMARIE FRATELLI D’ITALIA ESCLUSA LA NIPOTINA – Brianza, le primarie di destra in Brianza assomigliano alla campagna di Russia. Iniziata male e finita peggio. L’articolo potrebbe finire poche parole oltre quelle che sto scrivendo. In Brianza Antonella Rapisarda, la nipote dell’ex assessore monzese Lucia Arizzi, inserita d’imperio nelle liste dei grandi elettori da votare nelle primarie della destra in Brianza, è stata esclusa dagli eletti. Non risulta iscritta al partito. Come avevamo scritto poche ore dopo la chiusura dei seggi noi di nuovabrianza. Ieri pomeriggio (giovedì) l’ufficialità. Un fax arrivato ai responsabili regionali di Fratelli d’Italia comunica l’esclusione dalla lista dei grandi elettori di Antonella Rapisarda. Nonostante la sponsorizzazione di Ignazio La Russa, indigeno dello stesso paese di Lucia Arizzi (Paternò), niente da fare. Fuori dai grandi elettori della Brianza. Una brutta tegola per Rosario Mancino, segretario provinciale che l’ha inserita nell’elenco dei candidati senza controllare l’iscrizione al partito. Del resto non è neanche colpa sua. Come si fa a dire di no ad Ignazio? Impossibile, diggiamolo.
LA TELEFONATA – Ma se Mancino ha solo formalmente colpa, per omesso controllo, le pressioni su Stefano Pavesi, grande elettore di Varedo, poteva risparmiarsele. In un post a commento dell’editoriale che trovate a fianco, Pavesi sostiene di essere stato inserito nella lista dei candidati senza nemmeno saperlo. Rapida consultazione di Mancino con Matteo Figini, ras di Varedo e con lo stesso Pavesi per ritirare il post. No. Pavesi conferma l’inserimento a sua insaputa. Sensazione nostra che la scelta dei candidati sia avvenuta, come direbbe Checco Zalone: a cazzo.
IL FESTIVAL DELLE CAZZATE – Due incidenti di percorso che hanno trasformato le primarie in Brianza della destra in una mezza burletta. Perché tra gente che non sapeva di essere candidata, che lo ha saputo all’ultimo momento (il sabato), che avrebbe voluto, ma non l’hanno fatta candidare (su 38 posti disponibili da grande elettore i candidati erano 40 di cui una non iscritta…) la figuraccia c’è stata. E non sto parlando di moltiplicazione dei pani e dei pesci oltre che delle schede elettorali ad Agrate Brianza con preferenze record per l’uomo di casa (sempre Mancino). E non sto parlando del gazebo elettorale che molti monzesi hanno cercato la domenica in centro, come annunciato via fax e Facebook dallo stesso Mancino che fa il segretario provinciale di Fratelli d’Italia e non il portinaio di casa La Russa. E nemmeno parlo del fratello di Rosarioche risulta, da documenti ufficiali di Fratelli d’Italia, come scrutatore nell’unico seggio di Agrate quasi sotto casa Mancino, o meglio al bar preferito dalla famiglia Mancino. Almeno nella prima parte della giornata, sostiene un fedelissimo del ras locale, non era seduto al seggio. E allora chi ha raccolto le adesioni? Mistero. Come un mistero rimangono i dati (non vi preoccupate sono giusti quelli che son contenuti nell’editoriale mio già citato). “Siamo in attesa della convalida del Regionale” fanno sapere. E che ci mettono per quattro schede, come in Burundi? Senza pensare poi che la maggioranza delle schede riportano il nome di Mancino.
POST SCRIPTUM
Caino (Mancino) ha ucciso Abele (Alboni) con quei sette voti che sanno di presa per il culo. Ma non si preoccupi l’ex favorito di casa La Russa, la gratitudine non è di questa terra…
Marco Pirola