
Brianza Provincia. Elezioni provinciali: Forza Italia e la resa dei conti tra le correnti interne. Obbligati ad un’alleanza con il Nuovo Centro Destra del “traditore” Angelino Alfano, Raggiunte a fatica le firme per presentare la lista provinciale alle elezioni del 12 ottobre, ora inizia la conta dei voti. Cominciamo anche noi. Il candidato presidente scelto (un vuoto o voto a perdere) è il ciellino “taroccato” Forza Italia che in realtà strizza più di un occchhio all’Ncd di Stefano Carugo. Riccardo Borgonovo, 58 anni, sindaco di Concorezzo era l’unica persona “presentabile” per evitare che i voti dei consiglieri di Cl andassero a fare quegli scherzati, nel segreto dell’urna, che per anni ne hanno fatte le loro fortune. Perderà visti i numeri che sono dalla parte del Pd grazie all’opera degli onorevoli di centrodestra presenti da anni sul territorio.
LA STRATEGIA – Le menti eccelse che hanno in mano quel che resta del partito Fi in Brianza, hanno studiato un’operazione a tavolino per portare almeno un paio di consiglieri provinciali. Primo hanno “spacchettato il voto “pesante di Monza” candidando più persone in modo da diluire la pesantezza delle schede (vige il voto ponderale. Monza non può avere la stessa rappresentanza di Misinto)
I CANDIDATI AZZURRI – Mettono sul conto di Dario Allevi la pimpante Martina Sassoli. Forse è il contrario visto che Allevi è un generale ormai ex senza marescialli e tanto meno truppe. Ci hanno infilato in lista Rosario Adamo, qualche contentino al ferroviere d’assalto lo dovevano pur dare e dal momento che l’incarico è gratuito, non ha avuto molta resistenza la sua richiesta. Anzi faceva gioco prima che i voti controllati da Adamo finissero sul binario morto di qualcuno sgradito all’apparato. Ci hanno pure infilato e qui la sorpresa “mi manda papà” che al secolo risponde al nome di Federico Romani, consigliere provinciale, ma non è tra gli elettori. Chi darà a lui i voti tra gli elettori del centrodestra non tanto per essere eletto, ma per evitare la brutta figura di uscire con zero al quoto, solo la Madonna lo sa. E sì, perché l’ala socialista, quella di papà Paolo Romani ha stretto un accordo con Fabrizio Sala di Misinto (fa anche il consigliere regionale e il sottosegretario ad Expò mi dicono) e Gianni Faletra di Lissone. Questi due sponsorizzano come candidato Gabriele Volpe. Si, sempre lui. Quello appena gratificato con una nomina importante in Gelsia. L’amico di Franco Giordano, uomo di fiducia di Paolo Romani. Volpe, quello che agli inizi di Forza Italia (anni Novanta) stava a Sesto San Giovanni in giunta con Filippo Penati a fare l’assessore (come cambia il tempo). Volpe, ex socialista, ex assessore, ex consigliere provinciale, ex tante cose è il più quotato ad essere eletto. Sempre che papà Paolo Romani non faccia una telefonata dal tono: contrordine compagni votate mio figlio se no faccio un casino. Altrimenti che figura ci fa? Un posto poi glielo devono trovare al figliolo e in attesa di uno remunerato anche il gratis va bene. Così, tanto per tenere occupata la mente del rampollo.
LA GIOIOSA MACCHINA GUERRA – Certo è che con Volpe c’è tutta la macchina organizzativa di Fabrizio Sala, il “genio” creativo e matematico di Gianni Faletra (conta e riconta i consiglieri 30 volte al giorno. Le telefonate non strategiche le fa fare a Fabrizio Figini, capo della segreteria di Fabrizio Sala. Oltre naturalmente alla “banda” (in senso musicale) dei socialisti.
DESAPARECIDOS – E gli altri come l’onorevole, nostro malgrado, Centemero Elena? Aspettano. Cosa? Che Antonio Romeo, suo nume tutelare, decida poi la “Madonna di Pompei” si adeguerà alla scelta del portatore d’acqua e di voti di Limbiate. Senza speranza Adriano Corigliano che corre veloce all’interno del partito se non altro per via dell’età. Ho il sospetto che l’abbiano messo per via delle quote rosa. Categoria che subisce il fascino dell’Adriano da Giussano…
P.S.
Sui restanti candidati sarà solo una comparsata. Il percolo maggiore è che i consiglieri di Forza Italia se ne stiano a casa e l’apparato forza italiota non può permetterselo. A costo di stringere qualche accordo con il Pd che di votanti e voti è in overdose…
