
Brianza, arresti per Expò 2015. I carabinieri hanno eseguito in Brianza, Lombardia e Calabria 13 arresti, su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Milano, nei confronti di altrettanti indagati per associazione di tipo mafioso. L’indagine è diretta dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Como, Monza-Brianza, Vibo Valentia e Reggio calabria.
LE ACCUSE – I 13 indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di denaro di provenienza illecita, abuso d’ufficio, avoreggiamento, minacce e danneggiamento mediante incendio.
IL CARCERE DI MONZA – Tra le vittime della ‘Ndrangheta c’e’ anche Maria Pitaniello, direttrice del carcere di Monza, che ha ricevuto tre proiettili in una busta a mezzo posta e minacce di morte da alcuni degli indagati. “Per fortuna le investigazioni in corso – ha spiegato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini – ci hanno consentito di venire a conoscenza di questa circostanza e di tenere la situazione sotto controllo. Ora, la direttrice e’ stata sottoposta a tutela dopo la decisione del comitato di sicurezza pubblica. E’ un episodio – prosegue il magistrato – che denota la violenza inaudita con cui la ‘ndrangheta puo’ reagire”.
TUTTI GLI ARRESTATI DELLA BRIANZA – Ecco i nomi delle 13 persone, in gran parte appartenenti alla famiglia Galati a sua volta «espressione della cosca mafiosa dei Mancuso», arrestate nell’operazione di questa mattina coordinata dalla Dda milanese e condotta dai carabinieri del Ros.
– Fortunato Bartone, 41 anni, originario di Mileto (Vibo Valentia) e residente a Giussano, in Brianza. È accusato anche di tentate minacce nei confronti della direttirice del carcere di Monza.
– Antonio Denami, 25 anni, originario di Vibo Valentia, già agli arresti domiciliari per estorsione, è accusato anche non solo di tentate minacce nei confronti della direttirice del carcere di Monza, ma di aver incendiato l’auto di un vigile urbano
– Giuseppe Galati, 43 anni, originario di Castellana Sicula (Palermo), già detenuto per traffico di stupefacenti. È anche accusato di tentate minacce nei confronti della direttrice del carcere di Monza.
– Matteo Rombolà, 27 anni, originario di Seregno, (Monza-Brianza), titolare di un panificio a Mariano Comense, cognato di Fortunato Galati.
