Elezioni provinciali di Monza e della Brianza. Le elezioni della provincia di Monza e Brianza in programma domenica 12, sono per Forza Italia l’ultima spiaggia delle correnti. Il tutto per 3 forse (se c’è il miracolo) posti su 16 in Consiglio provinciale. Una sorta di battaglia delle Ardenne tra i colonnelli di quello che resta dell’esercito di Berlusconi in Brianza. Con il voto riservato solo a sindaci e consiglieri in misura crescente a seconda del Comune di elezione 8voto ponderale), dovrebbe essere facile fare i calcoli, ma non è così. Veleni, rivalità, desiderio di resa dei conti, ci si disputa le macerie. Ed ecco allora scattare la caccia all’appoggio “rosso” con trattative neanche tanto sottobanco tra i colonnelli azzurri e i grandi elettori delle Liste civiche di centrosinistra che hanno spianato la strada al controllo della Brianza ai sindaci del Pd. Se il risultato è scontato in favore di Gigi Ponti perchè non dare sfogo alle alleanze strasversali dando una manciata di voti agli avversari azzurri e condizionare così anche l’opposizione?
I PROTAGONISTI – Deve avere fatto più o meno questo discorso Massimo Vergani da Cesano Maderno da sempre terra di esperiemnti “bilateriali” tra destra e sinistra. I consiglieri che fanno riferimento alla sua Lista Civica sottobanco daranno il voto a Gabriele Volpe, l’ex socialista, ex assessore della giunta di sinistra di Sesto San Giovanni folgorato sulla via di Forza Italia. Lo stesso ex consigliere provinciale che non dispiacebbe a Fabrizio Sala (segretario provinciale) e al suo “vice” factotum Fabrizio Figini. Lo stessa persona appena nominata in un ruolo di responsabilità e ben remunerata in Gelsia. Lo stesso prossimo alla pensione come funzionario della Asl (andrà in congedo l’1 gennaio 2015). Lo stesso passato alla storia o cronaca della Brianza (fate voi) per piazza Craxi a Lissone. Piace a sala, Gianni Faletra da Lissone, Franco Giordano (e come poteva essere diversamente… tra ex socialisti). Piace un po’ meno a Paolo Romani (anzi in questa occasione non piace proprio…) che deve sponsorizzare il figlio Federico che nelle ultime ore ha incassato due appoggi importanti come Rosario Adamo ritiratosi dalla corsa che con la figlia Ilaria Adamo, consigliere a Muggiò, può contare su un pacchetto considerevole di voti ponderali (45 quello di Adamo a Monza e 108 quella della figlia). Con loro sono i anche i consiglieri comunali di Monza Domenico Riga e il sentaore Andrea Mandelli, Adriano Corigliano, rampante consigliere comunale di Giussano. Elena Centemero, onorevole non per colpa nostra, che ha alle spalle Antonio Romeo di Limbiate, desideroso quanto mai di diventare consigliere regionale.
IL PARTITO – Romani contro Volpe e tutti e due contro Martina Sassoli. Il partito (Paolo Romani) ha emanato un ordine di scuderia: la pantera di San Biagio al secolo Sassoli Martina non deve passare. La stessa però incassa a Vimercate l’appoggio di Annalisa Manzione e a Monza anche l’appoggio del consigliere della Lista Civica Paolo Piffer. Come poteva fare diversamente quest’ultimo dal momento che dietro alla Lista Cambia Monza c’è Peppe Natale, il costruttore monzese un tempo grande sponsor di Forza Italia così come Giuseppe Borzomì, calabrese di Brugherio. Fa corsa a sè Riccardo Borgonovo, sindaco Ncd di Concorezzo “taroccato” Forza Italia molto vicino al ciellino Stefano Carugo, consigliere regionale. Borgonovo incasserà le preferenze dell’anima democristiana mai morta in Fi compreso qualche rappresentante delle Civiche come Alessandro Cagliani da Vimercate. Molti consiglieri però giocano a nascondino cercando o pensando di far valere il proprio voto. Magra consolazione visto che i giochi sono stati fatti a tavolino. Ballano i 1.500 like che controlla Claudio Mainardi che non ha ancora deciso se correre sino alla fine o ritirasi come suggerito da Paolo Romani.
LE PREFERENZE STIMATE DAGLI SCIENZIATI DI FORZA ITALIA – Riccardo Borgonovo dai 5.500 ai 6.000 like. Martina Sassoli dai 3.500 ai 3.900. Gabriele Volpe 3.000 ai 3.500. Federico Romani 2.500 ai 3.000. Gli altri? solo comparse non classificate.
Marco Pirola