Brianza in crisi: boom della mobilità e licenziamenti nel metalmeccanico

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Brianza in crisi: boom della mobilità nel metalmeccanico. La Brianza da record con il boom della mobilità. Questo dato rappresenta un vero e proprio record dal 2001. E per completare il quadro della crisi c’è stato un massiccio ricorso ai contratti di solidarietà. Uno strumento sempre più utilizzato dalle aziende in difficoltà per superare la crisi. Sono 15 le aziende che sono fallite negli ultimi sei mesi del 2014 e quasi mille i lavoratori licenziati (900). Un quadro a tinte fosche traspare dai dati della Cisl sul settore metalmeccanico in Brianza.

LA SITUAZIONE IN BRIANZA – In tutta la Brianza, nel secondo semestre, sono state 199 (erano 244 nel precedente) le aziende artigiane ed industriali rimaste coinvolte da processi di crisi con difficoltà. Il dato negativo ha raggiunto 11.030 persone (erano 10.765). Coloro che hanno usufruito nel settore metalmeccanico degli “ammortizzatori sociali” sono stati 7.057 (erano 7.931).  Il dato che si evidenzia maggiormente nella rilevazione del sindacato è quello riguardante l’aumento, sia del numero di aziende (+ 53,49%) sia dei lavoratori (+ 69,38%) coinvolti dalla mobilità. Sono quindici le aziende fallite con 928 lavoratori licenziati.

I DATI DELLA CRISI IN BRIANZA – 79 aziende (erano 100) con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e 1.598 addetti coinvolti (erano 2.055)

– 26 aziende (erano 25) con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) e

3.778 addetti coinvolti (erano 2.020)

– 13 aziende (erano 12) con l’utilizzo dei contratti di solidarietà (CdS) e 3.005 addetti

coinvolti (erano 2.954)

– 61 aziende (erano 94) con l’utilizzo di cassa integrazione in deroga con 342 addetti

coinvolti (erano 492)

– 43 aziende (erano 20) hanno utilizzato la procedura di mobilità (licenziamenti) con 1.339

addetti coinvolti (erano 410)

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