Brianza: Crisi aziendali, il Pd: “Renzi salvaci tu”

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Brianza, crisi aziendali, il Pd chiama Renzi. Un appello o forse un vero e proprio cero votivo. Matteo Renzi, salvaci tu. Il Partito democratico brianzolo si rivolge al presidente del Consiglio per scongiurare almeno in parte l’uragano che si sta portando di fatto via tutte le realtà aziendali di punta dal territorio. Il segretario provinciale Pietro Virtuani ha inviato oggi una lettera a Renzi per sensibilizzare il governo sulla questione della Carrier di Villasanta. “Il 2 aprile – scrive Virtuani – i 212 lavoratori della Delchi Carrier vedranno scadere la procedura di mobilità e così la situazione per loro e le loro famiglie si farà drammatica. Tantissime famiglie che andranno ad aggiungersi alle tante che hanno perso il lavoro nella nostra Brianza”.

L’elenco delle aziende sarebbe fin troppo lungo. Basti pensare al destino che pende nel frattempo sulla testa anche dei lavoratori Alcatel e a quello che stanno vivendo i dipendenti di Bames e Sem, dichiarate fallite dal Tribunale di Monza. Si parla di centinaia di posti di lavoro (solo per Alcatel si tratta di 450 esuberi nella sola Brianza). “Un tempo – prosegue il segretario Pd – nella nostra zona avevamo un diffuso tessuto industriale, c’erano la silicon valley d’Italia, le eccellenze del design, la produzione del mobile, che da anni fanno sempre più fatica. Quando verrai in Brianza avremo modo di parlarne, perché quello della Delchi Carrier non è l’unico problema. Conoscerai senz’altro le vicende di St, Micron, Alcatel Lucent, Candy e tante altre. Ma occorre agire in fretta per quelle 212 persone. Nel caso di Micron sono poi coinvolte 419 persone in Italiae si tratta di un’azienda solida, con un fatturato in attivo”. In attivo come tutte la gran parte delle realtà che hanno scelto di delocalizzare. Proprio come Alcatel che vedrà venerdì e lunedì due scioperi di 8 ore ciascuno, organizzati dalle associazioni sindacali, contro gli annunciati tagli e licenziamenti. La questione arriverà il 31 marzo sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico da cui dovrà uscire l’ultima parola. La protesta partirà dalla sede di Alcatel per proseguire fino al centro scolastico onnicomprensivo di Vimercate, simbolo del collegamento sempre più precario tra mondo della scuola e mondo del lavoro.

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