
Brianza, il fantasma di Cesarino e la scritta sul muro del cimitero. Una scritta sul muro del camposanto di Lazzate in Brianza dove giace l’indimenticato senatore ed è subito complotto. Fa parte del gioco politico. Qualche coglione che non ha rispetto per i morti. Ma conoscendo ed anche bene il leone della Brianza, sono sicuro che Cesarino, ovunque sia ora (per me è in Purgatorio perchè in Paradiso ci si annoia…) si starà facendo grosse risate su quel “ergastolo ai leghisti” apparso dalla solita manina anonima e dissacratrice. Già me la immagino la scena. “Finalmente oltre che i leghisti, anche gli avversari politici si sono accorti che non ci sono più”. Poi, accompagnando la risata solare che lo ha sempre contraddistinto, avrebbe aggiunto uno di quei “vada via il cù” che lo hanno reso celebre. Poi magari sottovoce avrebbe anche aggiunto “beh, a qualche leghista non farebbe male…”. E per finire, tornando il politico di razza che era:”se lo scrivi ti dò una pesciada in di bal..”. Scena di fantasia certo, ma molto vicina alla realtà. Ironico, tagliente con le parole e con i calci in culo quando servivano. Cesarino non deve aver perso la sua verve neanche da morto. Io lo ricordo ora così senza un’occasione particolare per rendergli omaggio. Ci è voluta una scritta imbecille apparsa su di un luogo sacro come lo può essere il cimitero di Lazzate. Certo, ma a volte anche gli imbecilli servono. In questo caso per ricordare un amico. A suo figlio Andrea, l’erede (quest’ultima è una parola grossa per ora…) politico dico di non prendersela. Suo padre sarebbe stato contento. Era uomo di arena non da scrivania. Uomo da colla e manifesti e non utente di Facebook che utilizzava, ma non amava. Un vecchio brianzolo ruspante che ha avuto la mia stima come uomo e come leghista. Prenda la “tolla” (come si dice in Brianza) di vernice, pennello e cancelli la scritta. Se vuole una mano volentieri sarò al suo fianco. Sarà l’occasione per salutare un amico.
Marco Pirola