Brianza, artigiani in crisi e sale la disoccupazione. Un fine anno grigio per gli artigiani di Monza e Brianza. Se da una parte salgono gli ordini negli ultimi tre mesi, dall’altra il dato relativo all’occupazione è preoccupante e torna in negativo: meno 1,4% rispetto allo scorso anno. Gli artigiani della Brianza registrano nel III trimestre del 2014 una situazione di stallo, con i principali indicatori economici relativi a produzione e fatturato allineati attorno allo zero ad eccezione degli ordini che mostrano un maggior dinamismo.
LA SITUAZIONE DELLA BRIANZA – In leggera crescita sia la domanda estera che quella interna che, in rapporto al II trimestre 2014, registrano una variazione congiunturale rispettivamente del +0,7% e +0,2%. A livello tendenziale, gli ordini esteri crescono del +1,2% rispetto al III trimestre del 2013, mentre gli ordini interni sono in lieve flessione (-0,9%).
L’OCCUPAZIONE DEGLI ARTIGIANI DELLA BRIANZA – Il mercato del lavoro evidenzia un valore negativo del saldo occupazionale del trimestre tra entrate ed uscite (-1,4%); al tasso di entrata relativamente elevato, in linea con il dato dello stesso trimestre del 2013 (1,7%), si contrappone un tasso di uscita più elevato (3,1%). Per contro, scende a livelli minimi rispetto a quanto registrato negli ultimi anni il ricorso alla cassa integrazione; nel trimestre in esame il fenomeno ha riguardato lo 0,9% delle imprese artigiane manifatturiere brianzole, mentre la quota di ore di CIG sul totale del monte ore è pari allo 0,1%.
IL FATTURATO DEGLI ARTIGIANI DELLA BRIANZA – mostra nel trimestre in esame un dato stazionario. La variazione tendenziale (rispetto al III trimestre 2013), così come quella congiunturale (rispetto al II trimestre 2014) sono entrambe pari a zero. Anche la produzione è relativamente stabile, nonostante il lieve rallentamento rispetto alle variazioni positive registrate nei primi due trimestri del 2014: a livello congiunturale, vale a dire rispetto allo scorso trimestre, la crescita oscilla attorno allo zero, mentre su base tendenziale la produzione registra -0,2% rispetto al III trimestre del 2013. Ancora preoccupazioni sul fronte del mercato del lavoro: l’occupazione registra un saldo negativo del -1,4% (risultato di un tasso di entrata dell’1,7% e un tasso di uscita del 3,1%). Diminuisce tuttavia rispetto ai mesi scorsi il ricorso alla CIG che ha interessato lo 0,9% delle imprese (era il 4,2% lo scorso trimestre). Le aspettative degli artigiani della Brianza si mantengono prudenti, anche se sale al 19,5% la quota di chi si aspetta aumenti della produzione, restano basse le attese sul miglioramento dell’occupazione. È quanto emerge dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (III trimestre 2014), realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con le Associazioni provinciali dell’Artigianato e dei Lavoratori della Brianza.
LA PRODUZIONE DELLA BRIANZA – Nel terzo trimestre 2014 si interrompe la crescita della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo che aveva caratterizzato i primi due trimestri dell’anno. La variazione rispetto allo scorso trimestre (espressa come media mobile a 4 termini) è sostanzialmente nulla, mentre quella tendenziale, quindi rispetto al terzo trimestre 2013, è pari al -0,2%. Si tratta quindi del primo segnale di arresto che fa seguito ad alcuni trimestri di leggera crescita congiunturale. Il numero indice della produzione, espresso in rapporto al valore della produzione del 2005 (posto pari a 100) si attesta a quota 69,6 nel trimestre in esame, superiore comunque al livello medio del 2013. Il tasso di utilizzo degli impianti, che esprime il livello della produzione in percentuale al potenziale massimo degli impianti in funzione, si assesta al 65,9%.
IL FATTURATO DELLA BRIANZA – Anche il fatturato mostra nel trimestre in esame un dato stazionario, in linea con quello del trimestre scorso. La variazione tendenziale (rispetto allo stesso periodo del 2013) del fatturato a prezzi correnti è pari a zero, così come la variazione su base congiunturale (rispetto allo scorso trimestre, espressa come media mobile a 4 termini). Il numero indice del fatturato (posto 100 il valore medio dell’anno 2005) è pari a 69,6, in linea con il dato della produzione, stabile su valori comunque migliori rispetto a quelli medi del 2013. Infine, la quota del fatturato estero sul fatturato totale nel trimestre in esame continua ad essere su valori relativamente elevati rispetto alla media degli ultimi anni, anche se scende di mezzo punto percentuale rispetto allo scorso trimestre e si attesta al 9,4%.
GLI ORDINI – Gli ordini acquisiti nel trimestre suggeriscono invece un quadro più dinamico che non nasconde possibili sviluppi positivi. Rimane infatti negativa la variazione tendenziale degli ordini totali, prodotto di una crescita degli ordini esteri (+1,2%) e di un calo di quelli interni (-0,9%), mentre la variazione congiunturale (espressa come media mobile a 4 termini) è di segno positivo, pari rispettivamente a +0,7% per gli ordini esteri e +0,2% per quelli interni. Le giornate di produzione assicurata garantite dagli ordini già acquisiti nel trimestre si attestano a 31 giorni, dato significativamente più basso del trimestre scorso ma in linea con la media dei trimestri precedenti.