Botte alla stazione di Monza: ci risiamo ancora

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Intervento della Polizia per una rissa con feriti

Botte alla stazione di Monza, altra notte altro giro di “giostra” per i poliziotti del Commissariato di viale Romagna. Ormai è diventata un’abitudine per gli equipaggi che fanno turno notturno. Una “giostra” pericolosa fatta di sangue, tensione e verbali da compilare.

Botte alla stazione di Monza: il fatto

Ore 01.15 circa. Secondo più, secondo meno poco importa. Una telefonata al centralino della Polizia segnala una discussione piuttosto animata dalle parti di via Arosio a Monza. Due persone stanno litigando “di brutto”. Il racconto parla di un sudamericano che accusa il centroafricano di avergli rubato il cellulare. Chi telefona precisa che si tratta di un “semplice diverbio”. Almeno nel racconto del telefonista anonimo. Giunta sul posto la pattuglia nota che all’ingresso della stazione, sul lato di via Arosio, macchie di sangue sull’asfalto e all’interno dell’androne. Oltre a ciò anche cocci e frammenti di vetro. Non lontano c’è pure un sasso. Nella sala d’attesa della stazione di Monza c’è un ragazzo di colore corrispondente alla descrizione telefonica. In evidente stato di agitazione, riferisce in inglese, che l’uomo col quale aveva litigato, di carnagione chiara, era scappato dalla stazione direzione corso Milano.

Botte alla stazione di Monza: si contano i feriti

Poiché il ragazzo centroafricano presentava un bernoccolo sulla fronte, gli agenti chiedono l’aiuto del personale medico del 118. Un altro equipaggio 118 con relativa automedica però si fermava in Corso Milano in quanto un automobilista segnala una persona ferita in corso Milano. Una alla mano sinistra ed una al capo. I due litiganti venivano quindi trasportati presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. In ospedale i due litiganti riferivano versioni discordanti riguardo l’accaduto.

Botte alla stazione di Monza: il racconto

Il primo sotto l’effetto di sostanze alcoliche, sosteneva che un soggetto di colore gli aveva rubato un cellulare ferendolo al capo con una pietra, ma non riusciva a meglio descrivere il suo aggressore e la dinamica del fatto. L’altro invece che, mentre era in stazione ad attendere un treno diretto a Milano Porta Garibaldi, veniva avvicinato da due soggetti sudamericani in quanto uno dei due, precisamente quello riportante la ferita alla testa lo accusava di avergli rubato il cellulare di sua proprietà.

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