Bistecca? No grazie. Aumenta il popolo dei vegani

Bistecca? No grazie. E’ arrivata la sua ora…

Bistecca, vade retro. Gli italiani sono vegetariani e vegani? E in Brianza come va? Coloro che disdegnano mangiare carne aumentano al ritmo di 1.600 al giorno in Italia. In Brianza va un po’ meglio per gli amanti della bistecca, l’aumento del “no, grazie” è solo di un centinaio ogni due mesi. In Italia erano il 6% nel 2013 diventati il 7,1% l’anno dopo. Nel 2015, l’8%. Lo dice il rapporto annuale Eurispes. “Bistecca? No, grazie“. Si tratta di un cambio trasversale delle abitudini alimentari.

IL CALO DELLA BISTECCA – L’allarme lanciato su carne rossa e insaccati lo scorso anno ha lasciato colpito i consumi. Nelle due settimane successive le vendite di carni e salumi sono diminuite del 10%. Ora la bistecca e lo spezzatino hanno recuperato terreno (e il ministero della Salute ha ridimensionato quell’allarme). Nulla è tornato come prima. Dal 2010 i consumi di carne diminuiscono al ritmo del 5% l’anno. L’altra faccia della medaglia è l’aumento del valore delle vendite dei prodotti tipici della tavola vegetariana. Qualche esempio. Le bevande sostitutive del latte (a soia, riso, mandorla) sono cresciute del 17% nel 2015. Incrementi a doppia cifra anche per formaggi di soia (24%) e zuppe di verdura pronte (38%).

BISTECCA E SUPERMERCATI – Anche la grande distribuzione si è attrezzata. La Coop ha introdotto l’area veg nel 2013 con la linea ViviVerde, Pam punta su Veg&Veg, Esselunga ha scelto VeganOk. Despar ha lanciato sul mercato la linea Veggie. Dietro alla merce vegana sugli scaffali ci sono le aziende che producono per i marchi privati della grande distribuzione. Tra queste la Zerbinati di Alessandria: 180 addetti e 33 milioni di fatturato realizzati con zuppe e verdure confezionate. E tra poco anche in arrivo gli hamburger vegetariani.

 

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