Bibbia: utero in affitto e maternità surrogata

Utero in affitto, cosa dicono alcuni passi della Bibbia sull’argomento

Bibbia e utero in affitto: AGAR versus NICHI (Vendola). “Ora Sara, moglie di Abramo, non gli aveva dato figli. Essa aveva una serva egiziana di nome Agar. Sara disse ad Abramo: ‘Ecco, il Signore mi ha negato di avere figli. Accostati dunque alla mia serva, forse potrò avere un figlio da parte sua’. E Abramo diede ascolto alla voce di Sara…Egli si accostò ad Agar e rimase incinta… Ma quando Sara prese a trattarla duramente, quella se ne fuggì da lei. L’angelo del Signore la trovò presso una sorgente d’acqua nel deserto…le disse: ‘Torna dalla tua padrona e sottomettiti alla sua mano…Io moltiplicherò grandemente la tua discendenza, tanto che non la si potrà contare per il suo grande numero’…Allora Agar chiamò il Signore che le aveva parlato con questo nome: ‘Tu sei un Dio che guardi’…Abramo aveva 86 anni, quando Agar gli partorì Ismaele” (Genesi, cap. 16).

La vicenda delle Unioni civili sta mettendo allo scoperto nodi assai sensibili del modo di ragionare degli Italiani. L’inaspettato uso aggressivo di parole offensive verso gli omosessuali anche da parte di persone normalmente pacate, è un importante sintomo della delicatezza delle tematiche legate alla sessualità, in un contesto civile che fa fatica a concedere libertà d’azione a chiunque e, di solito, preferisce coltivare la logica per cui …”i panni sporchi si lavano in famiglia. Francamente non so se considerare più pregiudizievole, dal punto di vista “gay”, il fatto che sia stata loro negata la “adozione del con-figlio rimasto orfano” (stepchild adoption) ovvero il fatto che sia stato escluso per legge l’obbligo di fedeltà tra coniugi in unione civile, che è previsto per il matrimonio tra persone eterosessuali. Adesso l’attenzione di tanti, e i conseguenti strali dei più accesi censori di costumi, si è spostata sulla questione della “maternità surrogata”, ovvero il cosiddetto “utero in affitto”. Piaccia o no, il passo della Bibbia sopra citato sembra considerare la “maternità surrogata” un fatto accettabile, perfino “ben visto” dall’alto. Invero, che l’utero in affitto sia pratica riprovevole è un altro assunto del tutto apodittico, stabilito con la pancia da un popolo ancora bisognoso di darsi dogmi.

LA BIBBIA OGGI – In un momento storico, come questo, in cui tutti i capisaldi “economici” della società in cui siamo nati sono messi in forse, il bisogno di punti fermi si acuisce e la resilienza di ognuno di noi, ossia la nostra capacità di adeguarci plasticamente alle avversità ed ai cambiamenti ambientali, va in crisi anche tra i più tolleranti per indole e per scelta. Ma la Libertà dell’individuo, da declinarsi nella Ricerca della Felicità, è ancora il vero parametro di giudizio, insieme all’Etica nella sua forma più pura: “non fare agli altri quello che non vorresti gli altri facessero a te e fai agli atri tutto quello che vorresti gli altri facessero a te”. In un mondo in cui la genitorialità, non solo a fini riproduttivi ma anche educativi, ha perso la centralità biologica e sociale di cui ha goduto fino ad oggi, che a supplire ai tanti, che potrebbero biologicamente aver figli ma preferiscono farne uno o non farne affatto, si sostituisca nel cercare nuove generazioni e nel crescerle chi invece biologicamente ne sia impedito, è un fatto. Che sia positivo o negativo, naturale o contro natura, in nulla muta la realtà che si tratta della messa al mondo e dell’educazione di un essere umano che altrimenti non ci sarebbe. E ciò, in base al principio di Libertà e in onore all’Amore per la Vita, è non solo accettabile e lecito ma oso perfino dire “bello”. Se fossimo ridotti con pochi bambini (e in Italia è già così) sarebbe probabilmente auspicabile. Di tutto ciò, Nicki Vendola è un testimonial assai “faticoso” ma, forse, proprio nella provocatorietà della sua figura possiamo trovare lo stimolo per guardare in faccia la realtà e, invece di censurare e rifiutare queste dinamiche esistenti, possiamo cercare insieme le migliori regole per consentirle nella massima tutela dei bambini che ne nascono.

Luigi Paganelli

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