Ballottaggio Monza: vengo anch’io, no tu no

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Il no di Allevi al popolo della Famiglia il si a Maffè

e un “forse” a Piffer

Ballottaggio Monza, parlarne è come camminare su di un tapis roulant. Si torna sempre al punto di partenza. Le alleanze. Uscito sconfitto per un soffio dal primo turno, Dario Allevi è quello che ha più margine. Nove assessorati che gli riserva la legge in caso di vittoria. L’inattesa “remuntada” non basta per domenica 25. Ed ecco allora l’arrivo dei big Berlusconi e Salvini previsti per giovedì. Ma soprattutto il valzer delle alleanze. Per tutti il “cinema” delle trattative finisce domenica alle 12. Ora ultima per eventuali alleanze al secondo turno.

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Ballottaggio Monza: Roberto Scanagatti

Il sindaco uscente aveva anticipato in campagna elettorale che non avrebbe fatto alcun apparentamento. Lunedì pomeriggio ha ribadito il concetto. Niente da mettere sul piatto. Nemmeno la Villa Reale, figuriamoci un posto da assessore. Scanagatti punta sul mantenere i suoi elettori del primo turno e andare a pescare  tra gli astenuti. Il non voto ha colpito particolarmente le zone “rosse” come San Rocco e Cederna. Allora tutti sul marciapiede a suonare campanelli con la lista in mano. Altro che social.

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Ballottaggio Monza: Pierfranco Maffè

Il ciellino di centro è il più corteggiato da Allevi. Il suo 5% fa gola perché è un elettorato attiguo a quello di Forza Italia. E infatti Allevi e Maffè si sono sentiti e incontrati più volte questa settimana. L’ultima ieri notte (giovedì 15 ndr) riunione per trattare in un luogo insolito. Fuori dagli occhi di tutti. I due si sono detti quello che era stato anticipato ad inizio settimana. Assessorato per Maffè (Servizi Sociali) in caso di vittoria. Questo consentirebbe di far entrare in Consiglio comunale due consiglieri della Lista Civica. Marco Monguzzi (229 preferenze) e Anna Martinetti (200). A farne le spese Fratelli d’Italia che vedrebbe confermato il solo Andrea Arbizzoni (455 preferenze). Pure lui destinato a fare l’assessore. Al suo posto Marianna Gaspero (101). E al raggruppamento di Anna Mancuso che perderebbe definitivamente le speranze di avere il consigliere. L’annuncio domattina (sabato) con conferenza stampa nella sede di “Monza con Maffè”.

Ballottaggio Monza: Paolo Piffer

Il Pierino della politica monzese è ad un bivio. da una parte l’antipatia personale con il sindaco uscente è conclamata da sempre. Dall’altra Piffer ha bisogno di “monetizzare” politicamente il suo indiscutibile successo. E’ stato contattato sia da Allevi che da Scanagatti. Lui ha posto l’accettazione di tre fondamentali punti programmatici del suo programma. Una “conditio sine qua non” per parlare. Domani mattina conferenza stampa per annunciare “coram populo” che farà. Un ingresso in giunta con Allevi ha fatto stornare il naso al Maffè che se non ha posto il veto qualche parola in “negativo” con Allevi l’ha spesa. Troppo distanti le posizioni su temi cari al cattolicissimo ematologo. Del resto se lo sfidante di Forza Italia chiude con Maffè, di Piffer non sa che farsene. La proposta di un appoggio esterno con tanto di dichiarazione senza apparentamento ufficiale sarebbe gradita. Non contando poi il fatto che i consiglieri di Piffer andrebbero a prendere il posto di un leghista e uno di Forza Italia in caso di accordo. Apriti cielo. Non vorremmo essere nei panni di chi, in questo caso, dirà a Franco Cosi e soprattutto a Libero Bognani che il nipote rimane fuori.

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Il vecchio “leone” della politica monzese Libero Bognani schieratissimo per Dario Allevi

 

Ballottaggio Monza: il no a Manuela Ponti

In periodi di magra anche 500 voti sono come acqua nel deserto. L’intraprendente Manuela Ponti, casalinga reduce dal suo 1% ha cercato in tutti i modi di “piazzarsi” alla corte di Allevi. Anche approfittando di occasioni come una festa allo Sporting. Non le hanno nemmeno risposto. Per un semplice motivo. Non possono accettarla tra le fila azzurre. Nello schieramento del “Popolo della Famiglia” ci sono elementi di Forza Nuova e di altre formazioni dell’ultra destra. Formazioni che sono in rotta con “Lealtà ed Azione” il gruppo che ha portato Arbizzoni in vetta della montagna elettorale. Veto assoluto su di lei. Pazienza. Se ne dovrà fare una ragione…

Marco Pirola

 

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