Corto circuito all’autodromo di Monza, ribaltone in pista. Ai…Ferri corti. Dietro al siluro a Roberto Bianchi (colui che raccoglieva la pubblicità) avvenuto in queste ore, c’è molto di più di un semplice avvicendamento di uomini. C’è un’occupazione “militare” della pista da parte dei nuovi padroni. Soprattutto ci sono tante domande e forse qualche “certezza” su cui magari la magistratura indagherà.
IL BANDO DI GARA – Il bando di gara per la realizzazione del sito dell’autodromo. Dà adito a qualche interrogativo. Almeno nei tempi in cui le società sono state chiamate a partecipare. Lettera d’invito arrivata il mercoledì pomeriggio ore 15, scadenza bando: ore 12 del venerdì. Un progetto così complesso ed importante da realizzare in neanche due giorni? Mah. Le lettere d’invito alle sei società partecipanti sono partite lo stesso momento? Essendo la gara sotto ai 40mila euro era a discrezione della direzione decidere chi invitare. Ma di questo con tutta probabilità se ne occuperà il magistrato quando riceverà un esposto in preparazione da parte di uno degli esclusi. Ricordiamo che stiamo parlando di una società (l’autodromo) i cui “azionisti” sono pur sempre i Comuni e Enti Pubblici.
IL RUOLO – Nella lettera di capitolato (di cui abbiamo copia) si parla di una collaborazione tra il sito e una Tv. L’anello di congiunzione è lo speaker ufficiale della pista Luigi Vignando (uno dei grandi elettori dell’attuale presidente Sias saltato sul carro vincente all’ultimo minuto dopo anni di silenzio…) e una televisione (Telenova) che sta per finire nelle mani della politica (a Paolo Romani). Vignando è conduttore della trasmissione “griglia di partenza” ed ha un rapporto ben remunerato con l’autodromo. Si legge nel capitolato: “…aggiornare ed integrare la TV del sito, con servizi dedicati di attualità e del passato, con un eventuale collegamento alla trasmissione televisiva da gennaio in onda su piattaforma nazionale “griglia di partenza”. A questo punto piacerebbe a noi poveri utenti capire quali rapporti economici e l’entità di essi che regolano le relazioni tra Telenova e autodromo.
IL SILURO – Via Bianchi, arriva Edorado Di Seri. Il fatturato pubblicitario dell’autodromo vale 2,4 milioni di euro all’anno. In tempi di crisi una bella torta. Il vecchio marketing manager (in sostanza quello che porta la pubblicità alla pista più famosa del mondo) è stato costretto ad andarsene con un benservito. Le sue colpe? Tante, tra cui quella di non essere nostrano, ma di Varese. Sì, perché a Monza, in autodromo comandano quelli che tanti chiamano già “i burraco boys”. Se non sei dei loro non c’è nulla da fare. Nemmeno ti salutano. Un po’ feste in villa un po’ cumenda stile “Perego”, il personaggio reso famoso da Antonio Albanese. Una sorta di cerchio magico. Di Seri e Dell’Orto (il presidente Sias) si conoscono da anni. Dai tempi dell’Associazione industriali. Giocavano pure a pallone assieme. Poco male, è nelle facoltà del direttore e del presidente scegliersi i collaboratori. Ma i mal di pancia su questo aspetto della sua gestione sono arrivati anche a Milano e più di una persona che conta storce il naso.
LA CONSOLAZIONE – Il nuovo sito prevederà: “una sezione chiara e schematica” di “quel che posso fare in circuito” completa di eventuale shop per acquistare immediatamente l’esperienza. Indicare anche se la tipologia di esperienza è adatta anche a famiglie, bambini, disabili, adrenalina, storia leggendaria, tecnologia”. Adrenalina? Si, proprio adrenalina quella che ci vorrebbe per far resuscitare l’immagine dell’autodromo di Monza sempre più preda della “paesanitas” brianzola.
Marco Pirola
