Autodromo Monza in crisi: il balletto dei numeri

I conti in rosso della pista di Formula1 più famosa al mondo

Autodromo Monza, l’ultima battaglia. Quella dei numeri. Quella che Andrea Dell’Orto, presidente Sias, la società che ha in gestione la pista Francesco Ferri, procuratore hanno deciso di combattere per prolungare la loro “agonia” di amministratori sfiduciati dai soci (Acm 70% e Aci Immobiliare 30%). E un siluramento pure per giusta causa. Ma sì sa la poltrona, pur se traballante, in questi tempi da lupi e con tali chiari di luna, val bene il tentativo di rimanere incollati. Magari appoggiandosi alla gamba della politica (Fabrizio Sala) come hanno fatto.

AUTODROMO MONZA: I NUMERI – Il duo Dell’Orto-Ferri ha dimostrato in questo anno di avere una marcia in più rispetto agli altri che gestiscono circuiti di Formula1: la retro. Presentando a marzo 2015 il piano industriale triennale, era stato annunciato, in pompa magna, che il primo bilancio si sarebbe chiuso con un pareggio. Salvo poi lunedì 11 aprile nell’anno del Signore 2016, dire che “il bilancio chiuderà con una perdita di circa 1,6 milioni di euro”. Pillola amara, supposta fastidiosa, a cui hanno cercato di dare un senso (alla pillola e pure alla supposta) con le percentuali sciorinate dal pulpito della conferenza in stile “spezzeremo le reni alla Grecia”. Numeri inebrianti: “Un fatturato record con 5,1 milioni di euro di ricavi e valore della produzione a 34,2 milioni di euro. Dal lato dei costi sull’esercizio 2015 hanno inciso due fatti straordinari ed esogeni: da una parte l’accantonamento al fondo rischi per il pagamento dell’IMU, in base al contenzioso attualmente in corso, dall’altra la variazione del tasso di cambio euro/dollaro rispetto al 2014 che ha determinato un aggravio di costi di circa 1 milione di euro a valere sull’organizzazione del Gran Premio F1. Senza queste due partite straordinarie il bilancio avrebbe chiuso sostanzialmente in pareggio”.  

AUTODROMO MONZA: COLPA DEL DOLLARO – Tutte le grosse aziende e mi dicono che la Sias lo sia (scusate l’assonanza) hanno un’assicurazione contro il rischio dei tassi di cambio. Carte alla mano però il cambio euro-dollaro dal marzo 2015 non è per niente peggiorato con punte a fine anno a favore dell’euro. Il 2015 poi è stato un anno particolare per la Brianza data la vicinanza di Expo i cui benefici (dati alla mano) non devono essersi estesi da queste parti. L’accantonamento dei soldi per pagare l’Imu era cosa nota anche lo scorso anno dal momento che esiste un contenzioso con il Comune di Monza mai risolto. Ecclestone ha sempre voluto essere pagato in dollari e non in euro.

AUTODROMO MONZA: IL COMUNE – Paga, non paga. L’Autodromo ha debiti nei confronti del Consorzio Parco. Francesco Ferri in conferenza stampa ne ha smentito categoricamente l’esistenza. Peccato che Lorenzo Lamperti, direttore del Consorzio Parco Villa Reale, non sia di questo parere. Come del resto altri componenti del Consorzio stesso e pure del Comune di Monza. Anche se Alessandra Antonella Marzari membro del Cda (eletto grazie ai Comuni di Monza e Milano) si prodigava nel dire:” che da questo punto di vista, il Comune di Monza doveva stare zitto”. Giriamo, per competenza, l’invito al sindaco di Monza Roberto Scanagatti. Andiamo avanti. Nel 2015 per far fronte al contratto con Bernie Ecclestone, proprietario dei diritti della Formalua1, la dirigenza (Dell’Orto e Ferri) decise di non corrispondere al Consorzio Parco Villa Reale l’importo dell’affitto previsto dalla convenzione (800mila euro) e di non versare ai soci Automobile Club Milano e Immobiliare ACM 1,3milioni di euro di crediti esigibili. Domanda: se Sias non riesce a pagare il Comune di Monza che poi è il proprietario della pista, come potrà soddisfare gli appetiti dello squalo Ecclestone?

dell'orto-maroni

AUTODROMO MONZA: LO STIPENDIO DI DELL’ORTO – Andrea Dell’Orto appena seduto sulla poltrona più importante, aveva detto che avrebbe rinunciato al “grano” (per dirlo alla Razzi…). Lunedì in conferenza ha annunciato che prende “solo” 80mila euro. E quei 135mila euro pagati per l’estensione, oltre il 2017 del contratto con FOM e FOWC? Certo saranno pure lordi e serviranno come percentuale sullo “sforzo” per il reperimento di quei 6,5 milioni di dollari necessari ad integrare i 12,5 che ci metterà l’ACI per tenere a Monza la Formula 1. Nulla ha detto sulle auto aziendali date in uso gratuitamente a Ferri e Dell’Orto. Auto di cui non si parla nel suo contratto. interessante sapere se questa delibera sugli emolumenti sia stata votata all’unanimità. Unanimità di tutto il Cda e di tutte le delibere. Non è proprio così, ma contento lui.

Il nuovo direttore dell'autodromo Francesco Ferri
Il direttore dell’autodromo Francesco Ferri in carica ancora per pochi giorni

AUTODROMO MONZA: LO STIPENDIO DI FERRI – Francesco Ferri guadagna ogni mese 20 mila euro. Lo scorso anno la cifra era maggiore essendo integrata con consulenze di Innext srl, società di cui Ferri è socio e che ha chiuso gli ultimi due bilanci in perdita.

AUTODROMO MONZA: I COSTI DEL PERSONALE – Sias, per costi di personale e consulenze, comprese le collaborazioni, spende 2,3 milioni di euro. Nella passata gestione i dipendenti assunti erano 30, ora solo i consulenti sono arrivati a 50. Chissà se i “buttafuori” della sicurezza, presenti lunedì con tanto di abito nero e occhialini scuri, oltre che a far parte della coreografia fanno parte delle risorse future.

AUTODROMO MONZA: I MIRACOLATI – Tra i “miracolati” della gestione Ferri-Dell’Orto c’è anche Mario Di Dato, genero del socio di Ferri alla Innext srl, neo assunto in Autodromo all’ufficio marketing con contratto a tempo indeterminato. Più o meno 60mila euro all’anno oltre a provvigioni su contratti di clienti già Sias e il benefit di una Jaguar (pure lui vuole viaggiare in prima come canta Ligabue…).

AUTODROMO MONZA: GLI ERRORI – “Essendo imprenditori abbiamo pensato di gestire Sias come privati”, ha dichiarato ieri Dell’Orto nel corso della conferenza stampa ammettendo poi “qualche errore l’abbiamo fatto, ad esempio sottovalutando la tempistica per riportare a Monza la Superbike”. Nel corso di un incontro a settembre dello scorso anno con il direttore del Consorzio, aveva ricevuto da Lorenzo Lamperti, direttore generale del Consorzio Parco, assicurazioni sull’arrivo di soldi dalla Regione Lombardia. Ferri non si è perso d’animo ed ha quantificato i costi in 40 milioni di euro. Soldi che sarebbero serviti per modificare la pista. Jarno Zaffelli della Dromo srl di Reggio Emilia aveva elaborato una variante per eliminare la curva grande di Biassono passando attraverso il bosco e collegandosi alla vecchia pista Pirelli in uso fino al 1954. Alberi abbattuti, polemiche come la calda estate del 1994. Soldi per le modifiche e non per sistemare ad esempio le tribune o i cessi attuali che sono da terzo mondo. Una domanda: sto Zaffelli che deve stare non poco sui coglioni ad Ecclestone è stato pagato?

AUTODROMO MONZA: UNANIMITA’–  “il budget 2016 é stato approvato all’unanimità dal Consiglio compresi i dimissionari Ivan Capelli ed Enrico Radaelli e che mai l’Automobile Club Milano ha contestato i costi della passata stagione”. Questo dicono loro. nella realtà non tutte le decisioni passavano dal Cda che a volte veniva informato a cose già avvenute. Il verbale del 6 aprile è stato messo in votazione poiché i revisori dei Conti si sono opposti alla cooptazione di Gianpiero Bravo e di Cristina Colombo, dirigenti della Regione Lombardia (in quota al vicepresidente Fabrizio Sala) in sostituzione dei dimissionari Ivan Capelli ed Enrico Radaelli che avevano sfiduciato Dell’Orto e Ferri.

Marco Pirola

 

 

 

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