L’asilo nido di Limbiate è di Millecolori… come le polemiche

Luglio bollente al nido comunale Millecolori

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Il 25 giugno di quest’anno i genitori dei bimbi che frequentano l’asilo nido Millecolori ricevono una brutta sorpresa quando arrivano per lasciare, come tutte le mattine, i loro bimbi al nido. Una lettera dell’Amministrazione comunale di limiate li informa che dal lunedì successivo il servizio sarà interamente affidato alla cooperativa che già collabora col nido. La cosa colpisce soprattutto la sala dei piccoli, unica classe che ha come riferimento le educatrici comunali e solo per sostituzioni malattia o post nido quelle di cooperativa.

COSA COMPORTA LA DECISIONE – Dal lunedì successivo i piccoli non avranno più la loro maestra di riferimento, quella figura che tutte le mattine li accoglieva, li coccolava e li accompagnava nel gioco, nel pranzo, nella nanna, insomma in tutti i momenti importanti di cure e gioco della  giornata. E stiamo parlando di bambini che vanno dai 13 ai 18 mesi.

LE CONSEGUENZE PER I GENITORI – Per i genitori questa scelta è spiazzante perché come genitori credono fermamente che una situazione di alta qualità educativa si debba realizzare non solo garantendo la copertura oraria del mese di luglio, ma soprattutto garantendo una continuità nella relazione educativa ed affettiva con l’educatrice di riferimento o con le educatrici del gruppo piccoli che più conoscono i bambini stessi.  Si ritiene che queste figure siano importantissime, siano le basi sicure dei bambini stessi, perché se è pur vero che con il crescere dell’età i bambini hanno più  caregiver (figure di riferimento e cura) è altrettanto vero le relazioni  si costruiscono nel tempo e non da un giorno all’altro.  I genitori non mettono certo in dubbio  la preparazione professionale delle educatrici  che lavoreranno a luglio  quanto la velocità con cui i bambini sono stati costretti ad adattarsi ad una situazione non certo d’emergenza ma che poteva essere pianificata prima.

LA PROTESTA – I genitori si mobilitano per chiedere un incontro chiarificatore che si svolge il lunedì 29 giugno. I genitori dei bimbi vengono ascoltati e, in conclusione, viene spiegato loro che questioni normative, organizzative ed economiche non hanno permesso una diversa organizzazione. In coda l’Amministrazione comunale si scusa per il ritardo nell’organizzazione del servizio. La riunione si conclude con l’amaro in bocca per i genitori e portano ad una domanda più grande: ma i servizi alle persone e ai bambini  in particolare, non dovrebbero rispondere a criteri diversi?

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