Brianza, 4000 macchine rubate in 5 anni. Arrestati 24 ladri d’auto

Affari d’oro per due ladri di Agrate e per una ventina di officine. I primi rubavano, i secondi piazzavano auto e pezzi di ricambio a metà prezzo. Scoperti e arrestati

Ma quali Porcshe e Ferrari, la nuova frontiera del furto d’auto sono le utilitarie. Rubate, smontate come se fosse merce dell’Ikea e vendute a pezzi. In Brianza i ladri di 500 e Fiat Punto ci mettevano un minuto per forzare l’auto e scappare. Meglio dei meccanici al Pit Stop della Ferrari in un Gran Premio. Cinquantatré secondi esatti, non uno di più, e il gioco è fatto. Era. I carabinieri della stazione di Agrate hanno calcolato 4.000 furti in 5 anni. Due al giorno.

LA TECNICA – Semplice. Basta avere una centralina o, al più, un disturbatore di frequenza. La prima serve per mettere in moto la vettura e portarsela via, il secondo ad interferire nel meccanismo di chiusura elettrica della portiera. Il proprietario è convinto di avere chiuso la macchina, ma in realtà così non è. E il ladro si può accomodare. E se accade qualche intoppo arriva pure il carro attrezzi a portarsi via l’auto. È con questi sistemi che un gruppo di 24 persone, due ladri più una ventina di meccanici, sfasciacarrozze e carrozzieri compiacenti, è finito nei guai.

L’INDAGINE – I carabinieri, coordinati dalla Procura di Monza, hanno arrestato 24 persone con accuse a vario titolo di furto e riciclaggio. In 13 sono finiti in carcere, mentre per 11 sono scattati gli arresti domiciliari. Ladri d’auto, carrozzieri compiacenti, officine e clienti disposti a chiudere un occhio facevano il resto. Il gruppo era sostanzialmente formato da due italiani residenti ad Agrate. Ultracinquantenni senza lavoro fisso, che mettevano a punto i furti e da una miriade di “riciclatori” delle auto rubate o dei pezzi di ricambio disseminati in 8 province lombarde.Da Desio a Monza, da Agrate a Usmate – Velate, passando per Milano, Cornate d’Adda, Missaglia e l’area di Sondrio. Uno dei centri di smistamento più attivi si trovava a Pantigliate dove, poco fuori città, in campi coltivati, i militari hanno rivenuto anche le carcasse di vetture letteralmente “cannibalizzate”. Una circostanza questa che potrebbe costare agli indagati eventuali accuse in materia di inquinamento ambientale.

L’INDAGINE – L’indagine, condotta dai militari della Compagnia di Vimercate, parte da Agrate. È qui infatti che un’ondata di furti d’auto mette i carabinieri in allerta. Troppi episodi e sempre le stesse modalità. Le auto rubate? Piccole e di media cilindrata. In particolare Fiat 500, Panda e altre utilitarie. Sono le osservazioni fatte attraverso le videocamere comunali a permettere di individuare gli autori dei furti. I due agratesi, incensurati, di giorno andavano a caccia, individuando i modelli, e la notte si mettevano al lavoro. Pochi secondi, tante centraline quanti erano i modelli di auto da rubare, e poi via al furto. Da qui il viaggio verso i committenti. Le auto, infatti, potevano anche essere consegnate integre per poi venire a loro volta cedute a terzi. Da quanto emerso durante l’indagine, il gruppo si preparava ad ampliare la zona di smercio, aprendo a Spagna e Marocco. Al momento i furti contestati sono circa una quarantina, ma secondo i carabinieri si tratta di un metodo consolidato che andava avanti da anni. Insomma, un’attività fiorente.

IL LISTINO PARALLELO – Una portiera? Da 800 euro direttamente a 400. Insomma, con uno sconto del 50% era possibile assicurarsi pezzi di ricambio originali e garantiti. Ma non solo. Per chi avesse voluto acquistare l’intera auto fresca di furto, i prezzi andavano dai 1.200 ai 1.400 euro per un diesel ad 800 euro per un benzina. Il cliente, come dimostrato dai numerosi filmati e riprese dei carabinieri, aveva naturalmente la possibilità di visionare la merce di assicurarsi che fosse in perfetto stato.

LE PERQUISIZIONI – Le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati sono proseguite per tutta la mattinata e hanno portato a galla in un caso anche il possesso di una pistola con matricola abrasa. In alcuni casi, i militari hanno rinvenuto anche sostanze stupefacenti, in particolare cocaina.

Simona Calvi

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