Le indagini hanno portato all’arresto di un albanese
Arresto carabinieri Monza, in manette un pregiudicato albanese. Il Nucleo Investigativo di Monza, insieme agli uomini della Centrale di Polizia Penitenziaria di Milano, ha fatto la scoperta in un garage di Bergamo. 40kg di sostanze stupefacenti e munizioni.
Arresto carabinieri Monza: la collaborazione tra le Forze dell’ordine
Il tutto è avvenuto l’8 giugno a Bergamo. Per l’operazione vi è stata la collaborazione di 3 reparti delle forze dell’ordine. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza hanno lavorato fianco a fianco insieme ai poliziotti della Centrale di Polizia Penitenziaria di Milano. Anche i militari del comando Provinciale di Bergamo si sono uniti all’indagine che ha portato all’arresto del pregiudicato albanese.
Arresto Carabinieri Monza: l’operazione che ha smascherato il traffico
Dopo le indagini di militari e poliziotti, si è proceduto alla perquisizione di un garage in provincia di Bergamo. Lo spacciatore aveva nascosto all’interno quasi 40kg di stupefacenti. Tra le varie sostanze, vi erano 39kg di marijuana, cocaina, hashish e varie sostanze per il taglio della droga. Il tutto ben riposto in confezioni stagne all’interno di alcune valige. Dopo la scoperta, sono scattate subito le manette per il 30enne albanese.
Non solo droga nell’arresto carabinieri Monza: proiettili e ferri del mestiere
Durante la perquisizione della rimessa, sono stati trovati all’interno diversi oggetti che servivano all’uomo per lo spaccio dello stupefacente. Oltre alle sostanze chimiche per tagliare la droga, anche una pressa per il confezionamento della merce. Inoltre, il pregiudicato aveva riposto nel garage alcune munizioni calibro 12.
Arresto carabinieri Monza: continuano le indagini
Dopo l’arresto, l’uomo è stato portato nel carcere di Bergamo. La scoperta nella rimessa ha destato ulteriori sospetti agli uomini delle forze dell’ordine. Infatti, i carabinieri del Nucleo Investigativo monzese e i poliziotti di Milano hanno avviato ulteriori indagini. Ora, le forze dell’ordine sono impegnate per scoprire la provenienza degli stupefacenti rinvenuti nella bergamasca.
Alessandro Galli