Arcore festa del patrono va a farsi benedire

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Sant’Eustorgio alza bandiera bianca

Arcore festa del patrono, va a farsi benedire. Dopo 90 anni di fiera tradizione, si assiste ad un evento cittadino molto ridimensionato. Niente albero della cuccagna. Saltato il palio, alla festa popolare rimane poco o nulla. Se poi si aggiunge il fatto che l’oratorio viene ridimensionato (nel senso che perde sempre più la sua valenza aggregativa), la frittata è fatta. Potrebbe sembrare una battuta, ma la sintesi dei fatti è questa. Il Comune si accaparra la serata del santo protettore della città (sabato 18 settembre). Quest’anno la parrocchia di Arcore ha ceduto al Comune la tradizionale serata settembrina del sabato patronale dedicata a Sant’Eustorgio. Al posto della gara del Palo della Cuccagna, il cuore della tre giorni dal 17 al 19, è stato organizzato un doppio musical al Teatro Nuovo. Saltato anche il palio, altro storico emblema della Fiera, quasi novantennale.

Arcore festa Sant’Eustorgio: il ridimensionamento

Il parroco e gli organizzatori dell’evento parrocchiale hanno quindi dovuto cedere il passo. Da qualche anno infatti il Comune di Arcore sovrappone alla Festa in oratorio, un altro programma. Luci e musiche alla Villa Borromeo vanno per la maggiore e scalzano le tradizionali occupazioni e divertimenti della festa dell’oratorio. Inevitabile il perpetuo andirivieni di gente da un luogo all’altro. E difficile pensare anche a un’altra data per il Palo. La domenica è per i fuochi d’artificio. Da sempre.

Arcore Sant’Eustorgio: la fine della cuccagna?

Ora si guarda al futuro del Palo e del Palio. Ma il neoassessore con delega alla Fiera, Valentina Del Campo, ha già garantito massimo impegno e coordinamento in previsione del prossimo anno. Della serie chi vivrà vedrà, ma intanto niente palio. Gli arcoresi, comunque, auspicano un ripristino della tradizione. attaccati come sono alla tradizione e al santo patrono

Arcore festa: il santo protettore

La leggenda narra che il vescovo di Milano, nel 344, avrebbe portato le reliquie dei Re Magi da Costantinopoli a Milano. Con due piccole vacche che si sobbarcarono il peso del grande sarcofago di marmo. Le reliquie dei Magi vennero prese da Milano dall’imperatore Federico Barbarossa e donate all’Arcivescovo di Colonia, Rainaldo di Dassel, nel 1164. Oggi rimane nella basilica il sarcofago vuoto.

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